Restauri per la chiesa di S. Giovanni ad Asti

Sono iniziati ad Asti i lavori di restauro della chiesa di San Giovanni, che sorge nei pressi della cattedrale. E’ previsto il risanamento dell’intero complesso, rifacimento d’epoca barocca che incorpora parti di una costruzione medievale. L’importo dei lavori è, per il primo lotto, di 800 milioni. L’impegno è stato assunto da un’impresa astigiana specializzata nel restauro di monumenti storici. A finanziare l’iniziativa vi sono anche la Regione Piemonte e la Fondazione della Cassa di Risparmio di Asti. San Giovanni, la cui cripta risale all’ottavo secolo d.C., è il primo tempio della cristianità edificato nel territorio di Asti. Gli scavi porteranno all’eliminazione di una enorme massa di terra, che copre per il 40% la parete nord della chiesa. Al progetto hanno lavorato gli architetti Paola Gagliano, Silvia Girola, Luisa Franco e Federica Penna, coordinati da Giovanni Bo. Gli scavi procederanno con grande cautela, in quanto si dovranno portare alla luce almeno i resti della navata di destra e l’abside della costruzione originaria oltre che isolare la cripta. Nel mese di luglio si lavorerà per liberare il fronte occidentale della chiesa, dove una volta c’era l’ingresso. Gli scavi, ad agosto, proseguiranno verso sud. Fra la cattedrale e i cantieri verrà realizzato un museo dai locali completamente interrati. L’assessorato del turismo della Provincia di Asti ha intanto annunciato il progetto di recupero " Gioielli dimenticati" . Si tratta di un’iniziativa, tesa alla valorizzazione di monumenti e testimonianze storiche, che sarà la prima ad attingere ai fondi (trenta miliardi) messi a disposizione dalla Regione per la promozione turistica. Al programma sono interessati trentuno comuni del nord dell’Astigiano. " Per quest’area, ricca di beni architettonici di importanza nazionale – ha detto l’assessore provinciale Fulvio Brusa – è una grande opportunità di rilancio" . Alcune opere avranno la priorità, come, ad esempio, la costruzione di un centro per mostre e congressi a Calliano. Centri polifunzionali sono previsti anche a Scurzolengo, nel castello medioevale, e nell’ambito del restauro di Castel Alfero. Strutture ricettive adatte ad accogliere i turisti sono previste (con una spesa di sei miliardi) a Cunico, Cossombrato, Moncucco, Cerreto, Capriglio, Viale, Ferrere, Cantarana, Camerano Casasco e Valfenera.

Fonte:Kataweb