La Loggia dei Lanzi di Firenze ha riconquistato la piena visibilità. Dopo anni di interventi, compresi i restauri del Perseo di Benvenuto Cellini e del Ratto delle Sabine del Giambologna, ora tutte le statue della loggia su piazza Signoria sono state restaurate e si presentano libere da gabbie di lavoro e ingombri: si parla delle statue femminili sulla parete di fondo, del Menelao e Patroclo, opere antiche, dei marmi cinquecenteschi di Ercole in lotta con il centauro nesso del Giambologna e del Ratto di Polissena di Pio Fedi. Lo spazio, aperto al pubblico e controllato dalla sorveglianza permanente, quindi sfoggia l’intera parata statuaria, concludendo, o quasi, un programma pluriennale della soprintendenza speciale del Polo museale. Quasi perché per il Ratto delle Sabine del Giambologna, ripulito un anno fa, è previsto l’arrivo di una copia in quanto l’originale, a detta degli esperti, non può reggere le intemperie e lo smog così come è accaduto per il basamento dell’eroe del Cellini. Il frutto di questi lavori, tranne che per il Perseo che ha avuto un programma e sponsor a sé (la Cassa di risparmio fiorentina), viene presentato nel volume edito da Giunti Le statue della Loggia della Signoria: capolavori restaurati, sabato 8 giugno alle 15 nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. “Lo presentiamo in Comune perché vogliamo accentaure il fatto che la Loggia è dei fiorentini”, dice l’architetto Antonio Godoli, curatore del libro con Giovanna Giusti, Antonella Romualdi e Antonio Russo, tutti della soprintendenza. Alle 15.30 circa ci sarà l’inaugurazione nella Loggia, dove le sculture sono già libere da oltre una settimana.
Il programma stabilito dalla soprintendenza ha avuto, come finanziatore per un totale di oltre 250 mila euro (era mezzo miliardo di lire), l’associazione di sostenitori per lo più americani Friends of Florence. Le ultime opere restaurate sono tre sculture muliebri romane del II secolo d. C., menelano che sorregge il corpo di Patroclo e l’Ercole in lotta del Giambologna. Per l’intervento, condotto sempre dalla soprintendenza, ha dato la consulenza tecnico scientifica l’Opificio delle pietre dure, mentre hanno svolto indagini petrografiche gli istituti del Cnr, dell’Impi, Ism e del Centro di restauro della Soprintendenza archeologica toscana.
In concomitanza del libro, l’associazione Friends of Florence annuncia il restauro dei dipinti della tribuna dov’è alloggiato il David di Michelangelo all’Accademia
Fonte:La Repubblica