HALIFAX (Canada) – Vittorio Sgarbi sbaglia, la Società per la gestione del patrimonio pubblico istituita con il decreto legge salva-deficit, " non serve a vendere il Colosseo, ma a prendere soldi da beni che finora hanno rappresentato un costo" . Parola del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Che anche sulle osservazioni del Quirinale, sull’invito di Carlo Azeglio Ciampi sulla necessità di tutelare il patrimonio artistico, si mostra tranquillo: il suo intervento " ci ha fatto molto piacere" assicura da Halifax, in Canada, al termine del G7.
E comunque, prosegue Tremonti, nel corso delle ultime settimane, gli uffici del Tesoro hanno mantenuto stretti contatti con il Colle, " recependone tutte le indicazioni" . Più deciso, invece, il commento su Sgarbi: " A lui riconosciamo una grande sensibilità artistica e culturale, ma ci consenta di avere coscienza del dato legislativo, che è diverso. E’ una vicenda chiusa, che è stata molto forzata dal punto di vista emotivo" .
Insomma, la linea del ministro è " tanto rumore per nulla" , almeno per quanto riguarda il sottosegretario (che per protesta contro il decreto legge salva-deficit ha rimesso le sue deleghe). Sul presidente della Repubblica, come prevedibile, i toni cambiano: anche se comunque Tremonti non cede. Ad esempio, riferendosi a un appunto contenuto nella missiva di Ciampi, su una contraddizione tra un punto della nuova legge e uno contenuto nel provvedimento sulla vendita di beni pubblici, sostiene che questa contraddizione non c’è. E si dice pronto " a scommetterci un caffè" .
Per il resto, conclude il responsabile dell’Economia, bisogna far decollare al più presto le due nuove società: Infrastrutture Spa e Patrimonio Spa. Prima saranno operative e meglio sarà anche per i conti dello Stato, assicura Tremonti. " Possiamo e dobbiamo partire subito, anche perché altrimenti non ci sarebbe stato bisogno di fare un decreto legge. Gli effetti e i risultati saranno in progressione e saranno anche indicati nel prossimo Dpef" . Ma gli italiani non si preoccupino: " Nessun investitore prenderà mai a garanzia il Colosseo, che è inalienabile. E se vale molto dal punto di vista culturale, non vale nulla da quello economico" .
Fonte:La Repubblica