Un convegno alla Fondazione Cini sul ruolo delle banche e delle fondazioni.
Tra gli eventi collaterali che sempre accompagnano l’apertura della Biennale di Venezia, quello meno spettacolare ma decisamente più concreto dal punto di vista dei contenuti (finanziari) è stato il convegno alla Fondazione Cini “Costruire le collezioni. Fondazioni e banche per l’arte contemporanea”, organizzato dalla Fondazione Crt di Torino per fare il punto sulle strategie di intervento nell’arte contemporanea messe in atto da grandi fondazioni e banche europee e americane. La Deutsche Bank, che spende annualmente circa 8 milioni di euro, ha istituito nel 1980 il Deutsche Bank Art Concept e fino ad ora ha acquistato 50.000 pezzi, scegliendo opere su carta da collocare negli uffici delle varie sedi oppure da imprestare a musei per esposizioni Inoltre, nel 1997 la banca ha aperto il Deutsche Guggenheim Berlin, in collaborazione col museo newyorkese, commissionando opere ad artisti di primo piano come Rosenquist, Richter, Koons, Viola, Slominski e molti altri. Complessivamente, per l’arte, la Deutsche Bank (comprese le sponsorizzazioni di mostre).
La Ubs Art Collection comprende 900 opere dei migliori artisti dell’ultimo mezzo secolo e per farsi pubblicità ha organizzato quest’anno una mostra di opere scelte della collezione al Moma di New York e alla Fondazione Beyeler di Basilea (a novembre). L’Abn-Amro Foundation fondata nel 1976, ha attualmente 16000 opere, di artisti olandesi come Appe, Dibbets, Dumas, e stranieri tra cui Judd, Schutte, Taaffe, che sono per lo più esposte nelle varie sedi della banca L’attività di acquisizione è in stretta relazione con quella espositiva, attraverso prestiti a musei e l’organizzazione di mostre temporaneee. Quanto alla Caixa de Pensiones dagli anni ’80 a oggi ha accumulato una collezione di grande livello con opere di Beuys, Nauman, Tapiès, Merz, Kounellis, Ryman, Judd, Richter e dei migliori artisti delle ultime generazioni La sua principale attività è quella di promuovere mostre in vari spazi espositivi tra cui il Caixa-Forum di Barcellona. Il budget per gli acquisti ammonta quest’anno a 1,5 milioni di euro.
L’attività della Fondazione Crt per l’Arte Moderna e Contemporanea, nata nel 1999, ha una impostazione diversa e per molti versi innovativa perché non intende gestire in proprio le opere acquisite. Il suo obiettivo è quello di contribuire al rafforzamento dell’identità di Torino come polo dell’arte contemporanea, arricchendo le collezioni dei due musei della città, la Galleria Civica d’Arte Moderna e il Castello di Rivoli. Le opere rimangono di proprietà della fondazione ma vengono affidate in deposito permanente ai musei. Fino ad ora sono stati acquistati tre importanti nuclei di lavori: la collezione Stein di Arte Povera, un gruppo di importanti lavori della Transavanguardia, e una selezione di quadri dei principali artisti italiani della stagione dell’Informale. In totale 145 opere per un investimento di 13 milioni di euro. Il comitato scientifico è formato dai direttori dei musei torinesi e da tre personaggi di primo piano a livello internazionale, autori dei tre interventi più interessanti del convegno: Nicolas Serata, direttore della Tate Gallery, Rudy Fuchs ex direttore dello Stedelijk Museum, e David Ross già direttore del Whitney Museum e del museo di San Francisco. Tutti e tre hanno sottolineato l’importanza fondamentale delle collezioni pubbliche, le più visitate dal grande pubblico, che hanno grandi difficoltà a reperire i soldi per le nuove acquisizioni È stata criticata la politica della maggior parte degli sponsor privati che preferiscono finanziare le mostre blockbuster in grado di attirare grandi masse di visitatori, ma che non contribuiscono allo sviluppo reale dell’arte contemporanea e non sostengono le nuove ricerche più interessanti.
Anche la maggior parte delle collezioni private bloccano le opere in contesti non molto accessibili e non svolgono un’adeguata funzione culturale. “Stando così le cose – ha detto Fuchs – le attività legate al collezionismo pubblico e il mantenimento delle collezioni di arte moderna a uno standard elevato si trovano oggi in una situazione estremamente problematica”. E David Ross ha aggiunto la necessità di sostenere direttamente le ricerche più avanzate finanziando gli artisti nei loro progetti, spesso molto costosi.
Autore: Francesco Poli
Fonte:Il Manifesto