Trascorso ormai più di un secolo dalla sua fondazione, quando nel 1885 il ricco commerciante Udinese Antonio Marangoni nominò erede delle sue cospicue sostanze la sua città natale con l’impegno di acquistare periodicamente quadri di giovani pittori di qualche merito per formare una galleria d’arte contemporanea, il Museo ha conosciuto in questi ultimi anni un particolare accrescimento.
Oltre tremila opere tra dipinti, grafica e scultura, e migliaia di disegni di architettura ne compongono le collezioni arricchite dal generoso contributo di mecenati: ricordiamo le centodieci opere donate da artisti statunitensi per solidarietà in occasione del terremoto del Friuli del 1976, e nel 1983 la ricca collezione d’arte italiana del Novecento acquisita per lascito testamentario di Maria Luisa Astaldi.
Si configurava così l’attuale realtà della Galleria d’Arte Moderna, formata inizialmente dalle opere acquistate dalla Fondazione Marangoni che spaziavano con presenze di rilievo nel panorama internazionale delle prime Biennali veneziane attingendo anche alle principali mostre nazionali con una particolare attenzione anche nei confronti dei giovani artisti friulani beneficiari dell’omonima borsa di studio, quindi da opere documentanti la produzione artistica friulana, e infine dai centonovantatre capolavori della collezione Astaldi cronologicamente distribuiti attraverso Metafisica, Novecento, Scuola Romana, Informale ecc.
Una saletta raccoglie una selezione di incisioni dal ricco fondo di grafica, dove spiccano i nomi di Ensor, Modigliani, A. Martini, Morandi, ecc.
LA COLLEZIONE ASTALDI
La Galleria d’Arte Moderna di Udine conserva la prestigiosa collezione di Maria Luisa e Sante Astaldi, donata al Comune di Udine nel 1983 per lascito testamentario. Capitolo interessantissimo nella storia del collezionismo privato di arte contemporanea, tra dipinti, disegni e stampe, la raccolta annovera 193 opere e costituisce, all’interno della Galleria, un momento privilegiato di riflessione sull’arte italiana dagli anni Venti agli anni Sessanta, attraverso opere scelte con gusto sicuro tra le più rappresentative dei nostri capiscuola.
La collezione, una delle principali in Italia, si è formata prevalentemente a Roma, nell’animato mondo culturale legato all’attività letteraria dell’Astaldi, fondatrice nel ‘47 della rivista di cultura internazionale Ulisse. In contatto con i maggiori critici e operatori d’arte moderna, molti dei quali collaboratori della rivista che spaziava dalle scienze esatte alla letteratura e alla critica d’arte militante, la Astaldi istituì nel 1949 il Premio Europeo Cortina-Ulisse, da assegnare ad un’opera di divulgazione scientifica “nella convinzione che la cultura debba essere strumento comune di civiltà e di vita e non patrimonio o retaggio di privilegiati ”, motivazione illuminante per comprenderne la personalità.
COLLEZIONE DEL MUSEO
PITTURA E SCULTURA
Artisti italiani
Le opere degli artisti italiani rappresentati nelle collezioni della Galleria sono pervenute nella sede attuale grazie alle acquisizioni effettuate dalla specifica Commissione della Fondazione Marangoni alle Biennali veneziane, alle mostre Sindacali regionali e alle Quadriennali romane tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento.
Successivamente le raccolte si sono ampliate per acquisizioni, lasciti e donazioni da parte dei singoli artisti o di collezionisti privati.
Artisti stranieri
Attraverso i passaggi sul territorio e le sale internazionali allestite presso la Biennale di Venezia, la Galleria ha potuto raccogliere una piccola ma significativa testimonianza di pittura straniera.
Essa riflette pienamente il gusto dell’eclettismo dominante nella cultura figurativa ufficiale tra Otto e Novecento.
Artisti friulani
La presenza di opere di artisti friulani è uno dei tratti caratterizzanti delle collezioni della Galleria. I fondi documentano l’attività di pittori e scultori friulani d’origine che hanno operato o operano a livello nazionale apportando il proprio contributo creativo nel panorama dell’arte figurativa italiana.
COLLEZIONE FRIAM
A seguito del sisma del 1976, un gruppo di artisti americani dona alla città di Udine un cospicuo nucleo di opere. Queste opere testimoniano la ricerca artistica statunitense negli anni Sessanta e Settanta. Vi sono esempi dell’Action Painting, della Pop Art, della Minimal Art: Donald Judd, Frank Stella, Robert Mangold, Sol Le Witt.
GRAFICA
La Galleria d’Arte Moderna possiede un ricco fondo di grafica comprendente centinaia fra disegni e stampe. Il nucleo principale delle raccolte di incisioni si formò nel 1958 per esplicita volontà testamentaria di Fabio Mauroner (1884-1948), in seguito alla donazione effettuata dalla moglie Cecilia de Madrazo della sua personale collezione ricca di un centinaio di fogli di incisori di varie nazionalità vissuti tra fine Ottocento e primi Novecento, in parte omaggio di amici e colleghi. Nella stessa occasione pervenne alla Galleria anche un’ampia raccolta di acqueforti opera dello stesso Mauroner. Il fondo si è ulteriormente accresciuto attraverso lasciti, donazioni e acquisizioni successivi.
ELENCO DEI PRINCIPALI ARCHIVI DI DESIGN CONSERVATI IN GAMUD
Una sezione museale illustra la storia del design nella regione Friuli Venezia Giulia attraverso i rendering: in particolare la donazione dell’archivio da parte dell’Electrolux Zanussi permette di tracciare l’evoluzione formale e tecnica dell’elettrodomestico ‘bianco’ impressa dai designer attivi dagli anni Cinquanta ad oggi. Stili e tecniche diverse, schizzi, studi e progetti (per un totale di 107 opere, eseguite fra il 1959 e il 1996) documentano la storia della rappresentazione grafica e pittorica di un oggetto destinato alla produzione industriale che ha reso noto in Europa il marchio dell’azienda fondata da Antonio Zanussi a Pordenone nel 1916. Vere e proprie opere grafiche e pittoriche, i disegni testimoniano la sensibilità artistica di autori quali Gastone Zanello, Bruno Fracarossi, Tullia Tull, Marco Pasianotto, Claudio Paschini e Roberto Pezzetta, che hanno dato vita a progetti di riguardanti lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie, stufe e cucine all’americana.
Un nucleo significativo della collezione è rappresentato sicuramente dai diciotto disegni di Gastone Zanello, realizzati fra il 1959 e il 1970, nel quale possiamo scorgere l’abilità del designer nel rendere con matita e tempera pregevoli studi su frigoriferi, lavatrici, cucine. Ma oltre a singoli studi su elettrodomestici, la collezione Zanussi annovera progetti a più ampio respiro, come lo “Studio Nuove Cucine” realizzato nel novembre del 1967 da Tullia Tull, e il progetto “C70 Coordinata” compiuto fra la fine del 1967 e gli inizi del 1968, dove comincia l’elaborazione progettuale delle cucine compatte cosiddette “all’americana”. Significativa è inoltre la produzione di Bruno Fracarossi, donata dallo stesso progettista, di cui la Galleria possiede una serie di studi si stufe al kerosene, di maniglie per frigoriferi e dei bellissimi spaccati di lavastoviglie, nei quali sono realizzati abilmente i meccanismi interni dell’elettrodomestico. La collezione “Rendering” comprende anche quella serie di progetti elaborata fra il 1976 ed il 1989 grazie alla collaborazione con lo Studio Van Onck, la quale segnò nella storia del desing Zanussi un “ritorno all’ordine”.
ARCHITETTURA
Presentazione
La Galleria d’Arte Moderna di Udine, sezione dei Civici Musei e Gallerie di Storia e Arte, negli ultimi decenni ha raccolto nel contesto del suo patrimonio articolato in pittura scultura e grafica, ricco di oltre quattromila opere d’arte, un considerevole numero di progetti e disegni realizzati da architetti friulani, in parallelo con un crescente interesse scientifico rivolto all’architettura del Novecento. Tale attenzione al linguaggio architettonico, che caratterizza in maniera unica la nostra realtà museale, si è manifestato, fin dal 1982, con una sezione espositiva permanente dedicata all’architettura, con una serie di mostre, convegni internazionali e pubblicazioni, oltre che con una campagna mirata di acquisizioni di fondi archivistici, come si evince dalle indicazioni allegate.
Di fatto Udine e l’intero territorio friulano nel campo delle arti visive si distinguono per una straordinaria qualità architettonica che si fonda su una consolidata tradizione edilizia e artigianale, concretizzandosi in particolare nel corso del Novecento, a partire dalla personalità di Raimondo D’Aronco in poi, fino all’ultima generazione di professionisti, che annovera i nomi di Marcello D’Olivo, Angelo Masieri e Gino Valle, in una straordinaria sequenza di opere architettoniche sparse in tutto il mondo. Da questa considerazione deriva l’attenzione del nostro Museo per la salvaguardia e la valorizzazione da una parte degli archivi che documentano l’attività degli architetti, dall’altra per la salvaguardia del patrimonio edilizio tra fine Otto e per tutto il Novecento della nostra Città, il cui volto attuale è segnato da tale attività. A tale proposito il Museo collabora con gli uffici della Pianificazione Territoriale nel quadro del programma ‘Agenda XXI ‘ per un progetto che valorizzi gli archivi di progetti depositati presso l’Amministrazione Comunale, e soprattutto mirante a individuare con una catalogazione sistematica tutti gli edifici ubicati nel territorio comunale databili da fine Ottocento in poi, meritevoli di salvaguardia. Da questa catalogazione attualmente in corso, ci aspettiamo nuovi dati storici e documentari e soprattutto le indicazioni per un’azione legislativa mirante alla valorizzazione e conservazione di particolari tipologie urbane e di singoli edifici.
Successivamente si è intensificato lo sguardo sulla contemporaneità a comprendere anche le arti applicate, il fumetto, i disegni di architettura, sezione quest’ultima che grazie alla donazione di archivi completi (D’Aronco, Aloisio, Zanini ecc.) distingue in modo assolutamente unico la Galleria, e il design (donazione archivio Electrolux Zanussi). Proprio per meglio rendere fruibile e valorizzare questo cospicuo patrimonio, il Comune ha individuato in Palazzo Valvason Morpurgo , la cui apertura è prossima, la sede adeguata a contenere la sezione di Architettura e Design della Galleria d’Arte Moderna.
Spiccano dunque i protagonisti dell’arte italiana a partire da fine ‘800 (Gemito, Mancini Innocenti, Nomellini, Chini, Carena, ecc.) e in particolare la scuola veneta (i Ciardi, Tito, Brass, Nono, Milesi, ecc.), proseguendo in ordine cronologico attraverso le più recenti acquisizioni (Arturo Martini, Mafai, Cagli, Casorati, Guidi, Alberto Viani, Fontana, Vedova, Capogrossi, Santomaso, Scanavino ecc.) allargate da una donazione di artisti americani attivi negli anni Settanta tra cui W. De Kooning. A questa sequenza sono intercalate le vicende dell’arte in Friuli, da D’Avanzo, Pellis, a Crali, Spazzapan, fino a Pittino, i giovani della ‘Scuola Friulana d’Avanguardia’ (Modotto, Filipponi, Grassi), Pizzinato, Zigaina, Alviani e in particolare Dino, Mirko, e Afro Basaldella ai quali è riservato un apposito spazio.
PALAZZO VALVASON MORPURGO
PRESENTAZIONE
La Galleria d’Arte Moderna di Udine negli ultimi decenni ha raccolto nel contesto del suo patrimonio articolato in pittura scultura e grafica, ricco di oltre quattromila opere d’arte, anche un considerevole numero di progetti e disegni realizzati da architetti friulani, in parallelo con un crescente interesse scientifico rivolto all’architettura del Novecento. Tale attenzione al linguaggio architettonico, che caratterizza in maniera unica nel panorama regionale la nostra realtà museale, si è manifestato fin dal 1982 con una sezione espositiva permanente dedicata all’architettura, con una serie di mostre, convegni internazionali e pubblicazioni, oltre che con una campagna mirata di acquisizioni di fondi archivistici.
Di fatto Udine così come l’intero territorio friulano nel campo delle arti visive, si distingue per una straordinaria vocazione architettonica fondata su una consolidata tradizione edilizia e artigianale che si esprime in particolare, nel corso del Novecento, nell’opera di progettisti di chiara fama a partire dalla personalità di Raimondo D’Aronco fino all’ultima generazione di professionisti fra cui Marcello D’Olivo, Angelo Masieri e Gino Valle, che hanno lasciato una straordinaria sequenza di opere architettoniche sparse in tutto il mondo.
Da questa considerazione deriva l’attenzione del nostro Museo per la salvaguardia e la valorizzazione da una parte degli archivi che documentano l’attività degli architetti, dall’altra per la salvaguardia del patrimonio edilizio tra fine Otto e Novecento della nostra Città, il cui volto attuale reca anche alcune importanti testimonianze di tale attività, ma anche dall’attenzione per la tutela e la valorizzazione dell’ architettura moderna in senso lato. A tale proposito il Museo collabora con gli uffici della Pianificazione Territoriale del Comune di Udine nel quadro del programma ‘Agenda XXI ‘ per un progetto di valorizzazione degli archivi depositati presso l’Amministrazione, e soprattutto mirante a individuare con una catalogazione sistematica tutti gli edifici ubicati nel territorio comunale del territorio cittadino databili da fine Ottocento in poi, meritevoli di salvaguardia ai fini della redazione dei nuovi piani urbanistici.
E inoltre, grazie al sostegno dei più sensibili Service Clubs friulani la Galleria d’Arte Moderna ha promosso e realizzato la tabellazione di oltre un centinaio di edifici di particolare interesse, creando all’interno della città veri e propri percorsi didattici dedicati agli architetti che hanno contribuito a qualificare il volto moderno di Udine.
Parallelamente si è sviluppato l’interesse istituzionale per il mondo del design che vede spesso gli stessi architetti in veste di progettisti, anch’esso fortemente qualificante la produzione industriale del Friuli del secondo Novecento. Tra le collezioni recentemente donate alla Gamud ricordiamo i rendering dell’azienda Zanussi – Electrolux, nonché i progetti di vari professionisti e alcuni arredi che attestano il legame con le aziende attive sul territorio, quali Fantoni, Gervasoni, Moroso, Montina o Solari, a vario titolo partner delle attività espositive della Galleria d’Arte Moderna di Udine.
Info:
p.le Paolo Diacono, 22 – via Ampezzo, 2 – 33100 Udine
tel. 0432.295891 – fax 0432.504219
Orari e tariffe: dal martedì al sabato: 9.30-12.30 / 15.00-18.00; domenica mattina: 9.30-12.30:
chiuso lunedì e pomeriggi festivi. Ingresso accessibile ai disabili.
Ingresso giorni feriali: – intero: 3,20 € – ridotto: 1,60 € – ridotto scolaresche: 1,00 € (per alunno).
Ingresso giorni festivi: – biglietto unico: 1,00 €
Riduzioni e vantaggi acquistando la Card Udine Museale.
Consultazione archivi su prenotazione.
Sala didattica e sala video per conferenze, videoproiezioni e mostre temporanee.
Email: gamud@comune.udine.it