Orvieto, fino al 7 gennaio 2007
Con l’esposizione ‘Un Museo in mostra. Le stanze delle meraviglie’, in programma, l’Opera del Duomo di Orvieto compie un primo significativo passo verso la definitiva riapertura di uno dei principali musei d’arte dell’Umbria, chiuso da oltre vent’anni. Articolata in due sedi, i Palazzi Papali -straordinario complesso architettonico medievale affiancato alla cattedrale- e la chiesa di Sant’Agostino inserita nel nucleo medievale della città, questa iniziativa in primo luogo restituisce alla fruizione una serie di opere di grandissimo valore storico-artistico che rispecchiano la vastità e la varietà del patrimonio raccolto e conservato dall’antica Fabbriceria; quindi riafferma il legame originario profondo con la città e con il territorio di questa istituzione e di questo museo che nacque nel 1882 con una forte connotazione civica e municipale. Nelle quattro sale dei palazzi sarà esposta in progressione cronologica una selezione critica di sculture, dipinti e splendidi manufatti delle varie arti decorative, dal Duecento alla prima metà del Seicento, molti dei quali recuperati grazie a specifici interventi di restauro. Sono, in particolare, la Madonna in trono con Bambino attribuita al pittore fiorentino Coppo di Marcovaldo (1270ca), due opere di Simone Martini, il Polittico di San Domenico (1321ca) ed il pannello centrale del Polittico di San Francesco (1320 ca), le piccole statue acefale dei due Angeli turiferari di Arnolfo di Cambio (1282 ca), insieme ad alcuni capolavori della scultura trecentesca, dell’oreficeria e dell’ebanisteria senese della stessa epoca, come il Reliquiario di San Savino e gli elementi originali del coro ligneo della cattedrale. Tra le opere rinascimentali, saranno presentati, oltre ad interessanti brani di dipinti murari quattrocenteschi, la tavola con la Maddalena eseguita dal Signorelli nel 1504 e alcuni paramenti sacri di eccezionale pregio e stato di conservazione, i cui ricami provengono da cartoni di Bartolomeo di Giovanni, Raffaellino del Garbo e Sandro Botticelli. Infine, saranno riproposti, per la prima volta dopo il restauro, i dipinti cinquecenteschi -13 grandi tele ed una tavola dovuti ai grandi protagonisti dell’arte della Controriforma come Nicolò Circignani, Girolamo Muziano e Cesare Nebbia- provenienti dagli altari laterali del Duomo smantellati alla fine dell’Ottocento, e mai ricomposti unitariamente prima d’ora. La chiesa di Sant’Agostino, accoglierà, invece, in tutta l’eccezionalità dell’evento, il gruppo scultoreo dell’Annunciazione di Francesco Mochi (1603-1608) ed il complesso delle 12 monumentali statue degli Apostoli realizzate tra la fine del XVI e l’inizio del XVIII secolo da Raffaello da Montelupo, Francesco Mosca, Ippolito Scalza, Giambologna, Giovanni Caccini, Francesco Mochi, Ippolito Buzi, Bernardino Cametti. Le statue, originariamente collocate nella tribuna e nella navata centrale della cattedrale ed epurate anch’esse dal rigorismo purista ottocentesco, verranno esibite in questa sede provvisoria proprio nell’intento di promuoverne la riscoperta e nuovo interesse di studio. La mostra potrà infatti costituire un importante momento dialettico e di riflessione e consentirà di valutare concretamente molti aspetti del progetto per il nuovo Museo dell’Opera nella prospettiva della sua realizzazione e del suo ruolo all’interno del sistema culturale di riferimento.
Info:
Palazzi Papali e chiesa di Sant’Agostino
Orari: tutti i giorni, ad esclusione del martedì nei mesi da novembre a marzo, secondo i seguenti orari
agosto dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00
settembre – ottobre dalle ore 10.00 alle ore 18.00
novembre – gennaio dalle ore 10.00 alle ore 17.00
Biglietti: la mostra nelle sue due sedi sarà visitabile esclusivamente con il biglietto della Cappella di San Brizio nel Duomo di Orvieto;
intero: € 5,00; ridotto: € 4,00 (gruppi di minimo 15 unità, minori di 18 anni e maggiori di 65, titolari di apposite convenzioni, universitari con tesserino, residenti nei Comuni della Diocesi di Orvieto-Todi); gratuito: minori di 6 anni, insegnanti accompagnatori, disabili e accompagnatore, giornalisti con tesserino.
Guida della mostra: Silvana Editoriale.