NAPOLI: Tang – Arte e cultura in Cina prima dell’anno mille.

La mostra consente un attento approfondimento delle caratteristiche principali di questa splendida epoca dell’arte e della cultura della Cina in una delle fasi di massima espansione dell’Impero.

La mostra “Tang – arte e cultura in Cina prima dell’anno Mille” è promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania e dalla Regione Campania, Assessorato al Turismo e Beni Culturali in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Napoli e Caserta, Provincia di Napoli – Assessorato ai Beni Culturali, Comune di Napoli – Assessorato alla Cultura – Assessorato allo Sport e ai Grandi Eventi e con l’Università degli Studi di Napoli ”l’Orientale”.

Per la prima volta in Italia vengono esposti, monograficamente, reperti pertinenti tutti ad un’unica dinastia cinese, quella Tang (618 – 907 d.C.) la cui storia segna – secondo gli studiosi – il periodo di massima espansione culturale della storia cinese.

L’esposizione costituisce un’ulteriore tappa del processo che vede intensificarsi gli scambi culturali tra Cina ed Italia; nello specifico rappresenta la risposta cinese alla bella mostra promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali sulla Civiltà dell’Antica Roma e svoltasi dal giugno del 2004 a Pechino presso il Museo Nazionale della Cina, ed in altri Musei del Paese.

La mostra consente un attento approfondimento delle caratteristiche principali di questa splendida epoca dell’arte e della cultura della Cina in una delle fasi di massima espansione dell’Impero: statue, vasi, pitture, monete d’argento, preziosi fermagli per capelli, terrecotte funerarie accompagnano il visitatore alla scoperta di un mondo che ancora oggi, attraverso la poesia, la calligrafia, la religione, forma parte fondamentale dell’identità cinese. In particolare, vengono illustrati aspetti fondamentali di questo periodo: la vita dell’aristocrazia quale appare dai resti dell’architettura palatina delle due capitali della dinastia, Xi’an e Luoyang e dai corredi funerari, il Buddhismo, documentato dalle sculture rinvenute negli scavi italiani di Luoyang e da altri complessi monastici e infine l’apertura della Cina verso l’Asia Centrale e l’Occidente, attraverso quelle vie della Seta di cui Xi’an e Luoyang erano le stazioni terminali.

Per sviluppare questi temi l’esposizione è stata articolata in tre sezioni:

1.Vita di corte a Xi’an e Luoyang in epoca Tang, nella quale lo stile di vita aristocratico è rappresentato da vari oggetti tra cui mattoni decorati, elementi architettonici, dipinti murali, oggetti di uso aristocratico (specchi in metallo, ceramiche, gioielli e giade) provenienti dai Palazzi Tang di Xi’an e Luoyang, materiali da corredi funerari (statue di terracotta e ceramiche) provenienti in gran parte da tombe imperiali e aristocratiche.

2.Il Buddhismo – In questa sezione saranno presentati due modelli di templi, sculture ed elementi architettonici tegole, terminali decorati di coppo provenienti dallo scavo del monastero Fengxiansi (al quale collabora l’Università degli Studi di Napoli “l’Orientale”), sculture rinvenute nelle grotte di Longmen a Luoyang, ed in altri complessi monastici della Cina settentrionale.

3.L’apertura della Cina verso Occidente – A documentare l’apertura dell’Impero Tang verso l’Occidente saranno esposti corredi funerari di cui fanno parte monete, figurine dai tratti centroasiatici, cammelli, tessuti, vasellame di varia foggia. In questa sezione si illustreranno le relazioni tra l’Impero Tang e l’Asia Centrale, quelle tra l’impero sasanide e la Cina, i mercanti sogdiani, i regni buddhisti dell’Asia Centrale e Occidentale.

Sarà inoltre presentata un’importante sezione è dedicata alla calligrafia cinese di quest’epoca, con calchi di iscrizioni ed un rotolo contenenti testi buddisti.

Si sottolinea infine che l’impostazione della mostra e la selezione degli oggetti sono il risultato dell’intensa collaborazione scientifica instauratasi tra l’Università degli Studi di Napoli “l’Orientale” e il Museo Nazionale della Cina di Pechino che ha coordinato un gruppo di studiosi ed istituzioni museali cinesi.

Info:
Napoli, fino al 22 aprile 2006.

Fonte:Sussidiario.it