Dal 15 giugno al 23 luglio, negli spazi della Galleria Montrasio Arte e della Galleria Bellinzona di Milano si terrà la prima personale milanese di Nicola Villa (Lecco, 1976).
Curata da Stefano Crespi, l’esposizione, dal titolo Dallo sguardo al volto impossibile, presenta trenta opere (oli su tela e tecniche miste su carta) realizzate negli ultimi due anni.
I lavori del giovane pittore lecchese ruotano attorno a un registro tematico che va dai paesaggi dove Villa miscela suggestioni che gli provengono dalle tonalità tipiche dei cieli della pittura inglese, senza dimenticare le campiture di Nicolas De Staël e le penombre di Ennio Morlotti, col quale divide la stessa origine, ai paesaggi cittadini, alle periferie metropolitane, con specifico riferimento alle ambientazioni del Realismo esistenziale milanese degli anni Cinquanta e Sessanta, alle persone e ai ritratti, in cui lo sguardo e l’elaborazione del volto risulta una delle sue cifre espressive più caratteristiche del suo lavoro.
Come afferma il curatore nel suo testo in catalogo, “Nella pittura di Villa, un passaggio vissuto è l’immagine esistenziale (con i nomi sintomatici nella pittura a Milano, ma anche con quel paradigma tra apodittico e implacabile di Sironi). A Milano, l’immagine esistenziale era stata un bisogno continuo di domande, di incontri, di relazioni: l’abbandono, un resistere in un umanissimo margine di nostalgia, di speranze sognate. Così scorreva quella tipologia di interni, studi, edifici scuri, paesaggi urbani, prati di periferia. Nicola Villa su questi rimandi da una parte rivela un’ampiezza iconologica; dall’altra parte opera uno spostamento verso una ’forma desertica mentale’. A Milano quel clima esistenziale si inseriva in una situazione ancora ‘autocentrata’ nelle ragioni psicologiche, artistiche, sociali. Era ancora una fotografia consunta della periferia, della città che suscitava gli ultimi tremiti di poesia nel grigio su grigio, o nel buio silenzioso, timido di nevi improbabili. Tutto questo in Nicola Villa diventa spazio, pensiero, ‘sgrammaticatura’ architettonica dei suoi caseggiati, rispetto al fondo epico, radicale di Sironi. (…) Dentro queste ragioni artistiche, inevitabile rimane l’elaborazione del volto. Il Novecento da una parte è stato un cammino verso il mare dell’oggettività, verso lo spazio di una superficie siderale vana e assoluta. Il volto rimane il punto rischioso, irreversibile”.
Accompagna l’esposizione un catalogo – ediz. Montrasio Arte/Galleria Bellinzona – con testi del curatore Stefano Crespi, di Lodovico Meneghetti e Raffaele Bedarida.
Info:
Milano, Galleria Montrasio Arte (via Brera 5) e Galleria Bellinzona (via Volta 10);
Orari: Galleria Montrasio Arte: dal martedì al sabato 15.30-19.00. Domenica e lunedì chiuso. Tel. 02 878448, 875522;
Galleria Bellinzona: dal martedì al sabato 16.00-19.30; giovedì fino alle 21.00. Tel. 02 6598631. – Ingresso libero
Catalogo edizioni Montrasio Arte/Galleria Bellinzona.
Email: montrasio@montrasioarte.com