Luca BASSO PERESSUT. Il Museo Moderno. Architettura e Museologia da Perret a Kahn.

Un approccio storico-critico, una ricchissima documentazione sul dibattito e sull’attività progettuale alla base della moderna esposizione museale, dall’architettura agli ordinamenti. Con l’introduzione di Arrigo Rudi e un saggio generale del curatore sull’evoluzione del concetto di museo moderno, il volume raccoglie progetti dei protagonisti e interventi critici sulle principali problematiche della progettazione museale e museologica moderna, presentate attraverso un importante impianto iconografico che comprende oltre 1000 immagini tra foto e disegni di progetto.
 
Questo libro tratta delle trasformazioni dell’idea e della forma del museo in un periodo storico che è stato di volta in volta definito del Moderno, della modernità, o della modernizzazione. Più nello specifico viene qui approfondito il cinquantennio che va dagli anni Venti ai primi anni Settanta del Novecento, in cui massima è stata la concentrazione di riflessioni, proposte, progetti e realizzazioni dove è chiaramente riconoscibile il contributo alla riforma museale in Europa e negli Stati Uniti. Così, se intendiamo il Moderno nelle tre accezioni condivise di attuale – cioé appartenente all’accadere di oggi -, di nuovo – diverso rispetto alla tradizione – e di transitorio – cioé in continua mutazione e avanzamento -, possiamo dire che il museo ha partecipato di questa ‘epopea’ esprimendo innanzi tutto una forte tensione al rinnovamento di funzioni, spazi, forme e tecniche di organizzazione dei propri contenuti, verso quella ‘razionale organizzazione della vita sociale quotidiana’ vista dal filosofo Jürgen Habermas quale fondamento storico della modernità, di cui l’esperienza conoscitiva che è propria della visita ad un museo fa parte.
L’aggettivo Moderno accostato a Museo qualifica perciò un’idea di modificazione genetica che colloca il formarsi e l’affermarsi di una ‘nuova natura’ dell’istituzione museale nella prima metà del Ventesimo secolo, quale momento strategico di cerniera o ponte tra il museo classico e quello contemporaneo.
Viene qui privilegiato un punto di vista preciso, quello che riguarda la fenomenologia delle espressioni fisiche di questo processo: architettura, spazi e allestimenti espositivi, alla luce di un dibattito che ovviamente non può non ricomprendere tutti i punti di vista (non solo quello dei progettisti ma anche quello dei teorici dell’istituzione, non solo i museografi ma anche i museologi) e di cui, soprattutto, vanno colti gli elementi di attualità o di operatività alla luce delle problematiche del museo contemporaneo, che ci appare nella sua complessità di manifestazioni forse meno vicino di quanto si potrebbe pensare agli esempi di cui si tratta in questa sede. Se ci riferiamo al ‘terzo tempo di sviluppo’ della vicenda del museo di cui parla Franco Albini negli anni del secondo dopoguerra, possiamo dire di essere oggi di fronte a un ‘quarto tempo’ dei musei, i cui effetti non si sono ancora del tutto dispiegati.

Quello in corso negli ultimi venti anni è un vero museum boom (coincidente con il consolidarsi del mercato della cultura, del viaggiare, dell’itinerare tra luoghi e saperi) che ha portato a una proliferazione quantitativa dei musei, e allrquote affermarsi del problema della memoria e della sua conservazione, di portata così ampia da far parlare di ‘museificazione di quasi ogni fenomeno dell’umanità’ .
Ma non solo: la pervasività dell’istituzione museale nella società fa sì che si tenda a riconoscere nei musei fattori di identificazione che erano tradizionalmente demandati ad altre istituzioni, per cui ogni gruppo culturale, etnico o religioso, ogni realtà locale, ogni borgo desidera oggi creare un proprio museo, quasi si trattasse di una casa comune in cui rispecchiarsi fra memoria e riconoscibilità culturale, fra intrattenimento ed educazione, tra sacro e profano.
L’istituzione museale è oggi più che mai popolare, al centro delle attenzioni delle amministrazioni pubbliche e delle fondazioni private che riconoscono essere i musei promotori di ‘immagine’ per le comunità che li creano o per i ‘marchi’ nobilitati dall’entrare a far parte della sfera dei patrimoni culturali (è il caso dei musei d’impresa e della cultura della produzione materiale e intellettuale, come il design e l’architettura, realtà che, come chiariremo più avanti, nascono proprio con l’affermarsi dell’idea di Museo Moderno).
Le strategie che riguardano le attività dei nuovi musei coinvolgono processi che tengono conto della internazionalizzazione dei pubblici che li frequentano, interessati alle iniziative di vario genere offerte da queste istituzioni (mostre itineranti, scambi di opere, merchandising: si pensi, tra tutti, alla Fondazione Guggenheim e alle numerose sedi in giro per il mondo che ospitano a turno le medesime mostre). A queste corrisponde una ricerca di ‘teatralizzazione’ degli eventi espositivi, a cui l’insieme dei visitatori partecipa attivamente, e che tocca le stesse architetture museali che confermano il loro essere parte delle collezioni messe in mostra e dunque elemento di attrazione e pubblicizzazione delle iniziative stesse. Perciò, se pensiamo a questo articolarsi quasi magmatico delle manifestazioni del museo d’oggi, provare a immaginare che cosa sarà il museo di domani o del futuro è esercizio intellettuale che ha una valenza assai diversa rispetto a come di ‘domani’ e ‘futuro’ si parlava negli anni Venti e Trenta del Novecento, quando nel dibattito fra architetti ed addetti all’istituzione, veniva ipotizzato quale museo avrebbe dovuto prendere il posto di quello ottocentesco, in uno scenario di modificazioni sociali, economiche e politiche rispetto a cui il pensiero o il progetto moderno portava a una sostanziale unità di intenti di avanzamento e progresso, anche se non necessariamente a un’altrettanto riconoscibile omogeneità di risultati.
(dall’introduzione di Luca Basso Peressut)

 
Indice:
Prefazione, Arrigo Rudi
Introduzione. Musei e museografia nell’età del Moderno
Parte prima. Tradizione e innovazione
Il museo moderno. Il suo impianto, le sue funzioni, Richard F. Bach (1927)
Il museo d’arte moderno, Fiske Kimball (1929)
L’architettura dei musei come fatto plastico, Paul P. Cret (1934)
Il museo d’arte di domani, Clarence S. Stein (1930)
Il Museo moderno, Auguste Perret (1929)
La costruzione moderna dei musei, Fritz Schumacher (1930)
Il programma architettonico dei musei, Louis Hautecœur (1934)
Gli edifici antichi e le esigenze della museografia moderna, Gustavo Giovannoni (1934)

Brani scelti di B.I. Gilman, M.R. Rogers, P.P. Cret, R.F. Bach, C.R. Richards, H.W. Kent, C.G. Loring, L. Rich, L. Simonson, F. Kimball, A.M. Githens, C.S. Stein, H.P. Berlage, H.E. van Gelder, L. Hautecœur, P.N. Youtz, J.H. Markham, U Ojetti, R. Paribeni, A. Lauterbach, B. Semenov-Tian-Shansay

Parte seconda. Icone museali del Moderno
Il Museo Mondiale, Le Corbusier (1928-29)
Il museo a crescita illimitata, Le Corbusier (1930-39)
I musei viventi, Elisabeth Moses (1934)
Recenti criteri di organizzazione dei musei, Bruno M. Apollonj (1935)
Un problema di esposizione, Paul Valéry (1937)
Un museo della scienza flessibile e ampliabile, Paul Nelson, Oscar Nitzschké, Frantz P. Jourdain (1939)
Progetto per un Palazzo delle Scoperte, Paul Nelson (1940)
Progettare un museo, Philip N. Youtz (1936)
Un museo moderno: proposta per un Museo di Arte Contemporanea a New York,
George Howe, William E. Lescaze, (1930-31, 1936)
Un museo (Museum of Modern Art, New York), Lewis Mumford (1939)
Il museo di domani, William R. Valentiner (1944)
Museo per una piccola città, Ludwig Mies van der Rohe (1943)
La Galleria Moderna, Frank Lloyd Wright (1946)
Il Museo Solomon R. Guggenheim. Un esperimento nella terza dimensione, Frank Lloyd Wright (1958)
Progettare i musei, Walter Gropius (1946)
Il progetto del Whitney Museum, Marcel Breuer (1963)

Brani scelti di Le Corbusier, P. Belluschi, W.E. Lescaze, H. Verne, R. Huyghe, G.H. Rivière, L. Mumford, C. Collens, L.V. Coleman, H.-R. Hitchcock, P.L. Goodwin, A. Dorner, L. Bo Bardi, A.E. Reidy, P. Blake

Parte terza. Il dialogo con la storia
Problemi di museografia, Giulio C. Argan, (1955)
Carattere stilistico del Museo del Castello, Lodovico B. Belgiojoso, Enrico Peressutti, Ernesto N. Rogers (1956)
Funzioni e architettura del museo, Franco Albini (1958)
Volevo ritagliare l’azzurro del cielo, Carlo Scarpa (1976)
Lettera al direttore del museo, Philip C. Johnson (1960)
Aforismi sui musei, Louis I. Kahn (1962-72)

Brani scelti di G.C. Argan, L. Moretti, C. Marcenaro, F. Albini, G. Samonà, L. Magagnato, M. Brawne, V. Scully jr., P.C. Johnson, J. Bo, V. Wohlert, L. Glaeser, E.H. Gombrich, C.R. Smith, F. Oppenheimer, G.H. Rivière, M. Lehmbruck, P. Goldberger

Fonti delle illustrazioni
Bibliografia

Info:
Edizioni Lybra Immagine 2005, pgg. 260, Oltre 1000 immagini b/n, Formato 21,5 x 24
Isbn 88-8223-069-4; € 26,00.

 

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