IRAQ – Un italiano per far rinascere il patrimonio artistico dell’Iraq.

Un diplomatico italiano, Piero Cordone, guiderà la ricostruzione del patrimonio artistico iracheno. La scelta, annunciata ieri dal ministro dei Beni culturali Giuliano Urbani, è la prima risposta concreta all’offerta italiana di mettere a disposizione un gruppo di “consiglieri” per assistere il governo provvisorio del Paese, come annunciato ieri al Cairo dal ministro degli Esteri Franco Frattini al termine di un incontro con il presidente Mubarak e il suo omologo Hamed Maher.

Da tempo la nostra diplomazia sta lavorando per selezionare una quarantina di esperti in vari settori fra i quali quelli giudiziario, sanitario e ambientale, in particolare per quanto riguarda la bonifica del terreno e delle fonti idriche: le proposte sono già state presentate a Paul Bremer, il nuovo amministratore civile americano, e la scelta di Cordone viene considerata un segnale molto positivo.

Per l’Italia, si fa notare alla Farnesina, sarà essenziale ottenere posti di primo piano per facilitare l’accesso delle nostre imprese alla ricostruzione del Paese. Anche il nostro impegno militare nel dopoguerra – con il prossimo invio di 3000 militari nell’ambito della missione “Antica Babilonia” – viene interpretata a Roma come una garanzia di interessanti “sviluppi amministrativi”, ma l’Italia dovrà vedersela con la Spagna, a sua volta molto attiva con la diplomazia americana dopo l’aperto sostegno garantito a Washington dal primo ministro Aznar nella guerra contro Saddam.

La partenza anticipata per il porto iracheno di Umm Qasr dei due cacciamine “Viareggio” e “Chioggia” – già in zona e impegnati nei giorni scorsi in manovre di addestramento insieme con unità francesi, dopo aver partecipato alla fiera mondiale degli armamenti negli Emirati Arabi Uniti – è “un segnale di attenzione”, fanno notare fonti della Difesa.

Più in chiaro: i due mezzi navali non avrebbero affrettato la partenza dal Bahrein, prevista entro domenica, soltanto per accellerare lo sminamento delle acque di Umm Qasr – centro nevralgico per lo smistamento degli aiuti umanitari e per il controllo delle future attività commerciali irachene – ma anche per anticipare sul tempo gli spagnoli, che nella città portuale stanno per inviare un contingente di 500 uomini.

Madrid insiste per ottenere il controllo della città, un onere molto ambito anche da Roma. Di certo il nostro governo intende dare alla questione irachena – nell’ambito del più generale problema mediorientale – una forte priorità durante il semestre di presidenza europea che si aprirà il 1° luglio.

Anche di questo Frattini ha parlato ieri al Cairo, dove Mubarak ha chiesto al capo della nostra diplomazia di impegnarsi al massimo per convincere tutte le parti all’attuazione della “Road Map”, il percorso di pace messo a punto da Stati Uniti, Ue, Russia e Onu – il “Quartetto” – ma ancora oggetto di forti perplessità a Gerusalemme.

DUE CACCIAMINE DELLA NOSTRA MARINA ANTICIPANO LA PARTENZA PER UMM QASR.

Autore: Emanuele Novazio

Fonte:La Stampa