Fino all’11 settembre 2005 presso l’OratorioSan Sebastiano di Forlì.
Trentatrè artisti per un grande nome: Angelo Fabbri. E’ questo il sottile filo rosso della mostra “Per Angelo Fabbri” in programma fino all’11 settembre prossimo presso l¹Oratorio di San Sebastiano di Forlì (Piazza Guido da Montefeltro). La mostra, curata da Marisa Zattini, è promossa dall’Assessorato Cultura e Università del Comune di Forlì e dall’Associazione Culturale ARTEpro.
La mostra è un “omaggio” al pittore forlivese Angelo Fabbri (Forlì 1957 – 2004), recentemente scomparso, attraverso le opere di 33 artisti, legati a lui da amicizia e stima, completate da diversi contributi critici, poetici e musicali, appositamente dedicati all’artista. Questo con la volontà di rendere permanente la memoria di una figura di spicco nel panorama dell’arte giovanile italiana.
Le opere oggetto dell’evento andranno a costituire, alla conclusione della rassegna, una collezione permanente di estremo interesse artistico che resterà di proprietà del Comune di Forlì. Due le tematiche del corpus di opere della mostra: quello della “natura morta” e quello della centralità della “figura umana”.
Tutti gli artisti invitati, pittori e scultori, individuati sulla base di rapporti di amicizia, stima e conoscenza diretta con Angelo Fabbri – Gesine Arps, Dino Benucci, Adriano Bimbi, Carlo Bertocci, Moreno Bondi, Paola Campidelli, Nicola Cucchiaro, Silvano D¹Ambrosio, Vittorio D¹Augusta, Giovanni Fabbri, Mario Fani, Stefano Gattelli, Richard Hess, Francesco Izzo, Enrico Lombardi, Miria Malandri, Angela Maltoni, Andrea Martinelli, Daniele Masini, Stefano Mercatali, Alberto Mingotti, Alves Missiroli, Marco Neri, Giorgio Ortona, Ugo Pasini, Luca Piovaccari, Velda Ponti, Massimo Pulini, Lily Salvo, Guerrino Siroli, Alfonso e Nicola Vaccari, Antonio Violetta e Velasco Vitali – hanno aderito nella piena condivisione degli obiettivi del progetto, così come i critici Vittorio Sgarbi, Marco Di Capua, Bruno Mantura, Arnaldo Romani Brizzi, Rocco Ronchi, Claudio Spadoni e i poeti, scrittori, compositori: da Giuseppe Cangini a Franco Camporesi, da Cesare Ricciotti a Nevio Spadoni fino a Nicola e Alfonso Vaccai.
Con questa mostra, ha scritto l’Assessore alla Cultura del Comune di Forlì Gianfranco Marzocchi, “abbiamo voluto ricordare Angelo Fabbri, uno dei più importanti pittori che la nostra città ha avuto in questi anni, e celebrarne l’opera, insieme agli amici – artisti, poeti, musicisti, critici, scrittori – che hanno condiviso con lui l’esperienza artistica. Riteniamo sia importante rendere omaggio ad un pittore forlivese – prematuramente scomparso – oggi, a un anno dalla morte, e farlo proprio attraverso il ricordo espresso in termini artistici, che di lui hanno le persone che gli sono state vicine, alle quali ha lasciato una testimonianza indimenticabile di sé e del suo fare arte”.
Scrive la curatrice Marisa Zattini, nel suo testo in catalogo: “Angelo Fabbri, un artista, un amico perché un ricordo? Perché gli artisti hanno sempre nello sguardo e nell’anima la volontà di ritrovare l’incanto e il senso di concepire una dolce enigmatica ‘follia’, insieme, nell’intensità della condivisione di un ideale, di un obiettivo, di una comune appartenenza. Ci si sceglie quando si hanno in comune delle ossessioni e delle virtualità che vanno al di là del tempo. […] La pittura di Angelo Fabbri è come un affresco letterario e poetico. Nessuna ambiguità: è un affondo nel dettaglio psichico del funzionamento del reale, in un dettato del pensiero attraverso forme di associazioni capaci di coniugare la centralità della figura umana alle magiche geometrie delle nature morte, in un equilibrio di forme che hanno sedimentato il recupero e la memoria dei grandi maestri del passato. Una pittura che è energia sempre viva, coscienza vera e pugnace, tensione per l’essenza e la verità del dipingere. Nulla di enfatico, nulla di manieristico, ma solo tensione e vibrazione.
Nessuno snobismo avanguardistico, nessuna massima abusata, nessuna condivisione per ‘art as idea as idea’ di kosuthiana memoria, perché le idee sono il contrario del pensiero, come diceva Camus.
La rassegna, organizzata da IL VICOLO – Sezione Arte di Cesena, è corredata da un esaustivo catalogo edito per i tipi de IL VICOLO – Divisione Libri che conterrà, oltre agli interessanti saggi critici e ai contributi realizzati ad hoc per l’evento, il repertorio fotografico delle opere oggetto della rassegna. La mostra resterà aperta al pubblico fino a domenica 11 settembre 2005.
Info:
Orario: feriali: 17,30-20,30; domenica e festivi: 10,30-12,30 / 17,30-20,30,
tel. 0547-21386
Ingresso gratuito.
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