Archeologia: Museo grandi fiumi inaugurata nuova sezione

La Sezione dedicata all’eta’ del ferro nel Museo dei Grandi Fiumi a Rovigo, ospitata nel complesso dell’ex Monastero olivetano di San Bortolo, e’ stata inaugurata oggi dal presidente della Regione del Veneto Giancarlo Galan. Ad un anno dall’apertura al pubblico, e’ detto in una nota della Regione, il Museo amplia cosi’ il suo settore espositivo che finora aveva riguardato l’eta’ del bronzo significativamente rappresentata dalla terra bagnata dai bassi corsi dei due grandi fiumi italiani il Po e l’Adige e da quanto emerso dalle ricerche avviate piu’ di trent’anni fa e tuttora in corso.

”Inauguro volentieri un’opera che abbiamo concepito insieme”, ha detto Galan durante la cerimonia, alla quale erano presenti numerose autorita’, ed ha aggiunto: ”Ci tenevo molto all’apertura ufficiale di questa nuova sezione. Capita spesso ai pubblici amministratori di inaugurare un’opera magari iniziata da chi li ha preceduti; ma non e’ questo il mio caso. Quando l’amministrazione comunale precedente l’attuale, che era di centrosinistra, e’ venuta a propormi l’iniziativa l’ ho reputata buona ed ha trovato corrispondenza. Continueremo ad appoggiare il Museo dei Grandi Fiumi”.

”La presenza del presidente Galan – ha sottolineato il sindaco di Rovigo Paolo Avezzu’ – e’ un segno dell’attenzione che la Regione ha avuto verso questa iniziativa. Del resto lo attesta anche il finanziamento di 1,5 miliardi di lire stanziato per la prima Sezione, quella dell’eta’ del bronzo. Inoltre nella legge finanziaria regionale del 2002 sono stati resi disponibili per il Museo altri 500mila euro. Aperto al pubblico nell’aprile scorso ha avuto nel 2001 circa 5000 visitatori ed in questi mesi del 2002 altri 1200”. Avezzu’ ha voluto espressamente ringraziare il direttore scientifico del Museo il dott. Raffaele Peretto e la Sovrintendenza archeologica e l’amministrazione provinciale per il loro apporto ed sostegno. Le panoramiche storiche, culturali e commerciali dell’esposizione museale, riguardanti l’area mediterranea ed europea nell’eta’ del ferro si inseriscono in suggestive scenografie che portano a ripercorrere il vivace processo sociale ed economico dell’antico territorio palesano nei secoli VI. e V. a.C..

Attraverso ricostruzioni virtuali e avanzate tecnologie, l’acqua e le sue molteplici manifestazioni sono esaminate in stretto rapporto con la storia dell’uomo e portano il visitatore a ripercorrere un viaggio immaginario attraverso le tappe fondamentali dell’evoluzione biologica e culturale.

Fonte:ANSA