Una delle poche mostre sull’antica tecnica pittorica dell’Encausto. Questa pittura fu molto famosa nelle civiltà: Egiziana, Greca e Romana e molto apprezzata da Imperatori romani e la ricca borghesia. Ancora oggi questa tecnica è oggetto di molti studi e ricerche da parte di: studiosi d’arte, ricercatori, pittori e altri, l’ultimo a cimentarsi con l’Encausto fu il grande LEONARDO nella battaglia di Anghiari a Firenze. Questa tecnica è andata persa nei secoli la sua conoscenza dei reali procedimenti tecnici. Oggi l’Encausto non e più praticato, però posso affermare (io che lavoro con questa tecnica da diversi decenni) che questa pittura è la più completa e superba pittura di tutti i tempi, non ancora superata da altre tecniche.
Solo attraverso i supporti dipinti possiamo a distanza di secoli capire la qualità e la quantità di colori che adoperavano gli antichi Romani. Il mondo coloristico romano era composto di una quantità superiore ai soli quattro colori che Plinio menziona nella sua Naturalis Historia, i grandi capolavori sono stati eseguiti solo con: bianco, giallo, rosso e nero. Forse Plinio si riferiva al mondo classico quello di Apelle, Pausias, Polignoto di Taso, Kydias, ecc.
Senza descriverci l’animo coloristico romano che oggi possiamo intuire visitando quello che resta delle antiche Domus o ville Romane con bellissimi esempi: la casa dei Vettii, Villa dei Misteri, villa di Poppea a Oplontis, di Augusto e di Livia a Roma, e ancora i famosi ritratti del El Fayum.
Questa certezza coloristica romana era visibile all’interno, all’esterno delle ville, nei Fori e oltre. Quest’uso coloristico ebbe inizio sotto Claudio, con Nerone poi si disseminarono delle macchie che non erano nelle lastre di marmo, aggiungendo delle decorazioni e protezioni. Tutto questo scaturisce dal fatto che i romani adoperavano oltre alle tecniche pittoriche dell’affresco e della tempera, la famosa tecnica pittorica dell’encausto molto apprezzata da ricchi e imperatori romani. Questa tecnica era usata per: campire, dipingere e proteggere, adoperata all’esterno, era chiamata Gànosis Vitruvio, De Architectura. Veniva usava sulla statuaria e marmi in generale direttamente senza una particolare preparazione. Si adoperava sia colorata che trasparente per rendere i marmi patinati o lucidi.
Descrzione dell’Encausto. Questa superba tecnica pittorica è per mia esperienza la più completa. Nella sua componente principale ci sono le cere d’api. Plinio: Cera punica fit hoc modo e il fuoco.
Supporti. Per l’Encausto i supporti sono quasi illimitati: intonaco fresco bagnato e ancora molle, anche su quello già secco e duro, marmi tutti poi cotto e tela. Per i legni se escludiamo quelli resinosi sono validi quasi tutti, quercia, pioppo, sicomoro, cedro del Libano acacia ecc.
Colori storici in ambito Greco: Plinio ci riferisce che i pittori riuscivano a creare grandi capolavori usando solo quattro colori: melino, elephantinum, sinopia pontica e ocra.
In ambito Romano: i colori più importanti erano divisi in quelli floridi e austeri. Floridi, cinabro, azzurrite, sangue di drago e malachite. Austeri: sinopia, terre rosse, melinum, orpimento, rosso ferro, nero avorio, minio di piombo e bianco di piombo e altri ancora.
Si può adoperare con l’Encausto direttamente su intonaco fresco e senza problemi i colori esclusi dalla tavolozza dell’affreschista di cui: cinabro, nero avorio o vite, bianco titanio o di piombo, minio, alizarina, robbia ecc. Le motivazioni dell’esclusione per questi colori dall’affresco sono: la difficile stesura e conseguente lucidatura in special modo i neri, per gli altri invece l’immediata aggressione caustica della calce e conseguente perdita del colore.
Maestro Michele Paternuosto
CURRICULUM.
Il Maestro Michele Paternuosto, pittore restauratore, nato nel 1943 a Toro nel Molise. La sua prima formazione artistica ha inizio a quindici anni a Campobasso sotto la guida di due maestri molisani A. Fratipietro e N. Rago. Nei primi anni ‘60 prosegue in Germania e a Parigi, poi a Roma, in Canada e quindi definitivamente a Roma, dove apre lo studio a pochi metri dal Colosseo. Il maestro esercita il restauro d’Arte. Realizza opere con l’Encausto, la Scagliola artistica e l’Affresco lucido. I suoi lavori sono presenti all’estero e in Italia, anzitutto a Roma, in musei, chiese, palazzi patrizi e nelle case di noti personaggi della vita politica e artistica italiana. Ha al suo attivo importanti mostre nella capitale, in Italia e all’estero.
Hanno parlato del Maestro Paternuosto personaggi illustri: Prof. PICO CELLINI Restauratore Emerito – Prof. CLAUDIO STRINATI, Sovrintendente per il polo Museale Romano. – Prof. UMBERTO PAPPALARDO, docente di Antichità Pompeiane, alla Federico II. Napoli- Prof. PAOLO MORENO, DOCENTE di STORIA, Greco Romana, Roma tre- Dr. PINO CHIARUCCI, Museo Civico Albano – LUDOVICA RIPA DI MEANA – VITTORIO SERMONTI – Dr. COSTANZO COSTANTINI, Critico d’arte del Messaggero e biografo di: Fellini, Visconti, De Chirico, Manzù- MARIA SOLE GALEAZZI, Latina Oggi- GIOVANNI MASCIA STORICO. riviste e giornali: RAI tre, Tele Molise, Archeologia Viva, BBC History Magazine, Corriere della sera, Il Messaggero, Istituto Calderini, Latina Oggi. Patrocini: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero per i Beni e le Attività Culturali , Soprintendenza per i beni Artistici e Storici di ROMA. Provincia di Roma Assessorato alla cultura.
Contatti. STUDIO ROMA, Via del Cardello 21/b (Metrò Colosseo), cell. 347 4795244, morenart@libero.it, Web www.encausticitalia.com
Info:
Sede, Museo della citta di Aquino (Frosinone) Italia
Date dal 18 ottobre al 21 novembre 2015
Orari del Museo: Lun. 9,00-13,00 – Mart. 9,00- 13,00 – Mercoledi Chiusura. Giov. 9- 13.00
Ven. 15.30-18,30 Sab. 9,00- 18.30 Dom. 9,00- 1300 / 15,30-18,30.
Biglietto intero € 2. Gratuito: per i residenti di Aquino, per minori di anni 17 e superiori ai 65.
Tel.0776 729061- Sito web: www.facebook.com/museo.diaquino
E-mail: museo@comune.aquino.fr.it Ufficio Stampa museoaquino@libero.it