AOSTA – Pronto il «condono edilizio» regionale

L’ultima giunta regionale del 2003 ha varato la nuova disciplina in materia di «riqualificazione urbanistica, ambientale e paesaggistica e di definizione degli illeciti nel territorio della Valle d’Aosta».

Il disegno di legge, che dovrebbe andare all’esame dell’assemblea legislativa entro febbraio, è stato proposto e illustrato dall’assessore al Territorio Alberto Cerise. «Questo disegno di legge – ha detto Cerise – vuole essere un primo, di certo non esaustivo, tentativo di affrontare i problemi ambientali presenti sul territorio regionale mediante, da un lato, una compiuta e organica disciplina di riordino degli illeciti e degli abusi edilizi di modesta entità e, dall’altro, mediante la promozione e la realizzazione di interventi di riqualificazione e sviluppo ambientale, urbanistico e paesaggistico, anche in un ottica di valorizzazione turistico-culturale e nel rispetto del principio di sviluppo sostenibile».

L’approvazione della legge statale 24 novembre 2003 n. 326 aveva aperto in Valle d’Aosta un dibattito sul condono edilizio. La discussione si era concretizzata in una proposta di legge del gruppo dell’Arcobaleno che in due soli articoli chiedeva in sostanza che «in Valle d’Aosta la legge 326 non trovasse applicazione in virtù della competenza primaria regionale in materia urbanistica» e in una mozione approvata, senza il voto del gruppo della Casa delle Libertà, nell’ultimo Consiglio regionale del 2003.

«Il provvedimento approvato dall’esecutivo – ha detto l’assessore Cerise nell’illustrare il disegno di legge – è molto più restrittivo rispetto alle norme statali e ammette al condono alcuni abusi di modesta entità, che nelle aree vincolate devono essere conformi con gli strumenti urbanisti, e esclude la possibilità di sanatoria amministrativa per gli illeciti aventi maggiore impatto ambientale e paesistico». Otto gli articoli del disegno di legge per «definire mediante sanatoria amministrativa gli illeciti edilizi e sviluppare, riqualificare e valorizzare i beni artistici, ambientali e paesaggistici situati nel territorio regionale».

Il divieto generale di sanatoria è sancito dall’articolo 2: «Non è ammessa la sanatoria di interventi urbanistici o edilizi abusivi, ad eccezione di quanto previsto dall’articolo 84 della legge regionale 6 aprile ’98 n. 11 (normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d’Aosta)». I casi per i quali non è consentita sanatoria sono contemplati dall’articolo 3 e comprendono «le zone A di Prg (Piano regolatore generale), i siti di importanza comunitaria, le aree all’interno delle zone E di Prg qualificate di particolare pregio paesaggistico, ambientale, naturalistico o di particolare interesse agricolo, i beni dichiarati monumento nazionale, i beni culturali isolati, gli edifici censiti come ”documento” nei Prg».

La parte propositiva della nuova normativa inizia con l’articolo 5, che disciplina le iniziative «per la prevenzione di situazioni di alterazione dell’equilibrio ambientale e paesaggistico, il ripristino ambientale e paesaggistico completo da realizzarsi anche attraverso l’ammodernamento delle urbanizzazioni e dell’arredo urbano, il riordino di insediamenti esistenti e il riuso di aree dismesse o degradate». Nel disegno di legge è prevista anche la «predisposizione di un Piano degli interventi in concerto con i Comuni e le Comunità montane». La legge per il 2004 ha una dotazione di 50 mila euro, che serviranno per la preparazione del Piano, mentre per gli anni successivi verranno destinati agli interventi 350 mila euro annui.

Fonte:La Stampa