Basterebbe uno sguardo alle due Offerenti ritratte da Gaudenzio, tra il 1533 e il 1543, nel grandioso affresco della Cappella dell’Assunta in San Cristoforo per giustificare un viaggio a Vercelli per ammirarvi la mostra su Gaudenzio Ferrari.
Ma, oltre ai tesori conservati e proposti in San Cristoforo, la mostra che Giovani Agosti e Jacopo Stoppa hanno ideato per l’Arca, offre una tale sequenza di tavole, tele e disegni che una tappa a Vercelli risulta non solo giustificata ma assolutamente necessaria. L’esposizione all’Arca documenta, con autentici capolavori, la stagione della maturità di Gaudenzio. Accanto ad opere provenienti dal territorio, per la mostra giungeranno all’Arca la straordinaria Adorazione del Bambino del Ringling Museum of Art di Sarasota (Florida) e la Pietà di Budapest, nonché importanti prestiti di collezioni private.
Anche a Vercelli, perciò, saranno sicuramente molte le emozioni offerte, dal 23 marzo al 1 luglio 2018, dalla grande mostra su Gaudenzio Ferrari. L’esposizione è promossa e sostenuta dall’Assessorato alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte e dal Comune e Pinacoteca di Varallo, dai Comuni di Novara e Vercelli. La curatela è di Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, con la supervisione di Gianni Romano, a lungo Soprintendente del Piemonte, professore emerito dell’Università di Torino e massimo specialista dell’artista. L’organizzazione dell’evento è affidata all’Associazione Abbonamento Musei.it.
Com’è noto, la mostra su Gaudenzio, oltre che Vercelli, coinvolge Varallo e Novara, estendendosi, al di là delle sedi espositive, in chiese ed edifici delle città e del territorio, dove sono presenti affreschi e altre opere del Maestro. Nel caso di Vercelli, il fulcro d’interesse, al di là della mostra allestita all’Arca, è il complesso monumentale di San Cristoforo.
Edificata nel 1515 per iniziativa dell’Ordine degli Umiliati, la chiesa di San Cristoforo è il luogo vercellese per eccellenza dove ammirare i capolavori di Gaudenzio Ferrari, massimo pittore rinascimentale del territorio.
A partire dalla grande pala sull’altare maggiore, dedicata alla popolare Madonna degli Aranci (1530 ca.) che raffigura la Madonna col Bambino e San Giuseppe circondati dai santi Cristoforo, Giovanni Battista, Nicola da Bari e due religiosi con il saio bianco tipico degli Umiliati (si suppone trattarsi del beato Orico e di Nicolino Corradi di Lignana, committente della chiesa). Come sempre in Gaudenzio, due angioletti ai piedi del gruppo si preparano a suonare un liuto e un violino. Sullo sfondo, un folto intreccio di rami di un melo aranciato, tipico della Valsesia, ha fatto attribuire per secoli alla pala il nome di Madonna degli Aranci.
Ancora di Gaudenzio, ai lati dell’abside sono presenti quattro tele che raffigurano i quattro evangelisti: San Luca, San Giovanni, San Marco e San Matteo. E il prezioso ciclo di affreschi di Gaudenzio Ferrari eseguiti tra il 1529 e il 1534 che decorano la Cappella della Maddalena, la Cappella dell´Assunta, il presbiterio e l´abside. La Crocifissione, che ripropone un tema già svolto a Varallo e la mirabile Assunta, rimangono fra le opere più significative e mature della pittura monumentale italiana e costituiscono una delle maggiori attrattive del patrimonio artistico di Vercelli.
“Siamo orgogliosi – dice il Sindaco Maura Forte – di poter ospitare un evento di tale importanza, che permette di rendere onore e merito a un artista del nostro territorio che ha contribuito allo splendore del Rinascimento. Sarà un’occasione per diffondere la conoscenza dell’opera del Ferrari che richiamerà a Vercelli e nelle zone dove l’artista ha operato sia cultori della materia che appassionati”.
Info:
www.gaudenzioferrari.it