Nella Manica Nuova di Palazzo Reale (ingresso da via XX Settembre si apre la mostra “Torino, Europa. Le grandi opere d’arte della Galleria Sabauda nella Manica Nuova di Palazzo Reale”.
La mostra è una delle due sezioni in cui si articola l’evento “I quadri del Re. Un’eccezionale mostra con i capolavori delle collezioni sabaude”, organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte, insieme alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e al Consorzio ‘La Venaria Reale’.
La sezione della Manica Nuova è a cura di Edith Gabrielli, Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte, e si avvale dell’allestimento dello Studio Albini di Milano.
“Questa mostra di capolavori è la prima tappa del trasferimento, destinato a completarsi entro il 2014, di tutte le opere della Galleria Sabauda nella Manica Nuova di Palazzo Reale – spiega il direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemone Mario Turetta – che diventa così parte integrante del Polo Reale di Torino, il grande progetto costituirà un grande e importante complesso museale nel centro storico della città, costituito dalla Galleria Sabauda stessa, da Palazzo Reale, da Palazzo Chiablese, dalla Biblioteca Reale, dall’Armeria Reale, dal Museo di Antichità e dai Giardini Reali.”
In quest’ottica la mostra nella Manica Nuova, prosegue il direttore: “Si pone come una operazione di pubblico servizio, per mantenere visibili le più significative opere della Sabauda e preservare il legame di turisti e di cittadini con la Galleria, dare sin da ora inizio al processo di fidelizzazione del pubblico con la nuova sede e comunicare i primi risultati di un capillare ed approfondito lavoro di catalogazione scientifica”.
Il percorso di visita si fonda su novantacinque opere d’arte scalate fra il XIV ed il XIX secolo. “Si tratta di sculture e soprattutto di dipinti, selezionati all’interno degli oltre milleduecento che compongono il patrimonio della Sabauda e sottoposti nella circostanza a un’accurata revisione conservativa – sottolinea la Soprintendente Edith Gabrielli – Non mancano i ‘quadri-manifesto’, ovvero i capi d’opera per cui la Sabauda è nota in tutto il mondo,dalle Stimmate di San Francesco di Jan van Eyck all’Annunciazione di Orazio Gentileschi fino al Ritratto equestre di Tommaso Francesco di Savoia-Carignano di Antoon van Dyck. Questi ed altri capolavori saranno però chiamati a dialogo con opere che finora non hanno goduto dello spazio e dell’attenzione che pure meritano, a formare un percorso critico inedito e di grande rigore scientifico, volto a privilegiare il confronto tra la scuola artistica piemontese e le altre scuole, vuoi italiane, vuoi europee”.
Attraverso la mostra la Sabauda a centottanta anni esatti dalla sua fondazione – il Museo venne istituito da Carlo Alberto nel 1832 – entra in una fase del tutto nuova. L’operazione si pone una evoluzione rispetto al passato: non è la prima volta che accade nella storia del museo.
“Già nel 1865 la Galleria traslocò da Palazzo Madama al Palazzo dell’Accademia delle Scienze – spiega la direttrice della Galleria Sabauda Anna Maria Bava – Allora il trasferimento fu dettato da ragioni conservative, oggi invece serve per adeguare la Sabauda al nuovo ruolo di Torino, una città che almeno dai Giochi Olimpici del 2006 si è proposta sullo scacchiere internazionale come crocevia d’arte e di cultura”.
LA MANICA NUOVA DI PALAZZO REALE E LA VENARIA REALE
La mostra “i quadri del Re” unisce per la prima volta due complessi di rilievo a livello italiano e internazionale: la Reggia di Venaria Reale e la Manica Nuova di Palazzo Reale di Torino, della quale verranno aperti al pubblico i primi ambienti restaurati. Alla valenza storica e artistica la mostra affianca un duplice significato simbolico, da un lato recuperando il dialogo tra le Residenze Sabaude, dall’altra offrendo un primo “assaggio” di un ambizioso progetto che sta per giungere a compimento: il Polo Reale di Torino.
Nell’ottica di coniugare tutela e fruizione, restauro e valorizzazione, è stato avviato prioritariamente un approfondito e corretto studio impiantistico. Generalmente in un intervento di restauro la parte impiantistica ha un ruolo marginale rispetto all’architettura, perché agli occhi del visitatori gli elementi tecnici sono un’entità “astratta” non tangibile né visibile, ma gli impianti di un edificio ne sono al contrario il cuore pulsante, senza un adeguato impianto non potrebbe infatti esistere nemmeno il museo. E’ stata quindi proposta la realizzazione di un’unica centrale nei giardini di Palazzo Reale: fulcro di tutto il complesso è un grande fabbricato interrato di oltre 50 mt. collegato ad altre 4 sottocentrali, collocate negli interrati dei fabbricati, che smistano calore, freddo, energia elettrica, geotermica. Sono stati installati impianti all’avanguardia di nuova concezione, che riducono costi di gestione e manutenzione aumentando il grado di sicurezza: gruppi frigo a lievitazione magnetica, aventi resa maggiore rispetto a quelli tradizionali, due pozzi per l’alimentazione, presa e mandata, che evitano sprechi d’acqua, una vasca per l’accumulo di acqua antincendio. I lavori hanno inoltre confermato la presenza di strutture archeologiche, già note alla competente Soprintendenza ma ora debitamente rilevate e studiate più approfonditamente.
Sono stati applicati e messi a frutto i concetti di restauro e gestione già ampiamente sperimentati e collaudati a Venaria, dove gli impianti tecnologici sono celati nei giardini e la grande peschiera ha funzioni di raffreddamento delle acque della grande centrale, coniugando l’antico con il nuovo nelle sue molteplici cromie e diventando, oltre che motivo ornamentale, accessorio funzionale volto a garantire il massimo risparmio energetico e ambientale.
La mostra “I quadri del re” inaugura anche la nuova stagione della Venaria Reale, offrendo l’occasione per scoprire i nuovi e ultimi spazi espositivi della reggia, ubicati nel torrione di ponente del Garove, mai aperti al pubblico ma di eccezionale interesse, soprattutto per i coni visuali che si aprono all’infinito rivelando una straordinaria prospettiva divergente sui giardini restaurati in questi anni. Proprio da questi piani si riescono infatti a percepire l’architettura urbanistica del Castellamonte, i coni ottici e gli assi vettori che lo hanno guidato in uno tra i più interessanti progetti seicenteschi, imitato per altre residenze di corte italiane ed europee. Nel restauro dei locali, tra i più degradati della Reggia, sono stati adottati tutti gli accorgimenti tecnici e tecnologici necessari ad una struttura museale recuperando dal degrado oltre 9.300 mq con un costo complessivo di € 7.800.000, dunque con un costo a mq inferiore a € 850 e con l’abbattimento dei costi delle future manutenzioni, confermando la Reggia di Venaria quale esempio di restauro a livello internazionale.
La mostra “i quadri del re”, allestita nella Manica Nuova di Palazzo Reale e alla Reggia di Venaria Reale, offre dunque l’occasione per scoprire nuovi spazi espositivi ma anche un nuovo modo di fare cultura: dar vita ad una concreta sinergia tra più strutture, sviluppando un unico tema in diverse sedi museali, tornando a considerare le residenze sabaude un unicuum, così come sono state definite dall’UNESCO e come erano state concepite.
Francesco PERNICE – DL Opera Impiantistiche Polo Reale e Direttore Area Conservazione Patrimonio della Venaria Reale.
Info:
Fino al 9 settembre 2012
La mostra “Torino, Europa. Le grandi opere d’arte della Galleria Sabauda nella Manica Nuova di Palazzo Reale” è aperta dal martedì alla domenica dalle ore 9 alle ore 18.30 (ultimo ingresso ore 17.30). Lunedì chiuso
Ingresso: intero 8 euro, ridotto 6, ridotto scuole 3.
Biglietto cumulativo con la mostra a Venaria Reale: intero 18 euro, ridotto 14, ridotto scuole 7 euro.
Visite guidate per gruppi e scuole: 80 euro per i gruppi di adulti e 60 euro per le scuole . Il numero di telefono per prenotare e avere informazioni è 011 4992333. Il numero dedicato alle scuole è 011 4992355.
Ufficio Stampa Ministero per i Beni e le Attivita’ Culturali – Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte – Piazza San Giovanni 2 – 10122 Torino
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Allegato: Elenco Opere esposte Manica Nuova.doc