La rivoluzione dell’editoria comincia a primavera. E nell’arco di pochi anni si verificheranno tali trasformazioni nella produzione dei libri e nella loro distribuzione (ma anche in quella dei giornali) che alla fine tutto apparirà radicalmente mutato. Addio carta, addio biblioteche con chilometri di scaffali dal pavimento al soffitto. La rivoluzione si chiama e-Book. Del libro elettronico si parla già da molto tempo. Ma, fino ad oggi, tutti gli entusiasmi su questo nuovo modo di pubblicare si erano infranti contro due dati di fatto.Il primo, era che il file contenente un libro (generalmente in formato pdf di Acrobat) poteva essere copiato da chiunque; il secondo, era che i " lettori" , cioè gli apparecchi della grandezza di una pagina di libro offrivano sullo schermo un testo di una visibilità molto al di sotto di quella della pagina stampata.Due problemi che ora sono stati risolti: così, da un giorno all’altro, tutto quanto era avvenuto negli ultimi anni nel campo dell’editoria elettronica si è ridotto a una sorta di " prove tecniche di trasmissione" ." La chiave della svolta è innanzitutto la tecnologia Clear-Type, che trova nell’e-Book la sua prima applicazione" spiega Fabio Falzea, 36 anni, responsabile delle relazioni strategiche della Microsoft Italia. " Clear-Type consente di disegnare il carattere in maniera molto più precisa rispetto al passato. Una tecnologia che funziona perfettamente sugli schermi a cristalli liquidi perché là il pixel, ovvero il singolo pallino che compone lo schermo, ha in realtà una struttura più piccola sotto, una struttura di subpixel. Ecco, lavorando su quest’ultima, è possibile creare un carattere molto più leggibile, raggiungendo una qualità di definizione simile a quella tipografica" .Messo a posto l’occhio – ed è sorprendente la leggibilità con la nuova tecnologia anche sugli schermi non a cristalli liquidi – è stato poi sistemato il problema sicurezza.Sono previsti due livelli di protezione. Il primo consiste nel personalizzare il libro in funzione dell’acquirente: ogni ok indicherà, aprendolo, il nome di chi lo ha acquistato, i suoi dati. Ma a questo deterrente se ne aggiunge un altro molto più sostanziale. Il libro elettronico viene fisicamente legato al dispositivo di chi lo ha acquistato, nel senso che potrà essere letto solo su quell’apparecchio e anche se qualcuno riuscisse a copiare il libro su un altro dispositivo non potrebbe leggerlo.Perché? Semplice: quando il libro viene acquistato e quindi memorizzato nel dispositivo di lettura (scaricandolo da un dischetto oppure on line) viene crittografato. E la crittografia è diversa da dispositivo a dispositivoQuesta tecnologia legata alla sicurezza non è soltanto Microsoft ma è stata messa a punto da Open e-Book (OEB), l’organizzazione per fornire agli editori e ai produttori dei dispositivi di lettura, uno standard per i libri in modo che possano essere letti con tutti i software e gli hardware che lo riconoscono. Lo slogan dell’organizzazione è infatti " convert one, publish anywhere" ovvero converti il testo una volta, pubblichi dovunque" .All’inizio saranno solamente gli editori in tutto il mondo a riprodurre gli e-Book. Microsoft ha infatti preferito stabilire orti operativi solo con alcune delle maggiori realtà editoriali presenti nei vari Paesi (Mondadori e " II Sole 24-ore" per l’Italia). Una scelta discutibile che, se da una parte è giustificata dalla necessità di un periodo di rodaggio per la " nuova era" dall’altra finisce per creare, anche se temporaneamente, una situazione di monopolio in un mercato in cui sarebbero già molte le case editoriali medie, piccole e piccolissime desiderose di produrre gli e-Book. I primi titoli saranno comunque disponibili sul mercato già a cominciare dalla prossima primavera, e sempre allora cominceranno ad apparire anche i dispositivi per la loro lettura. “Perché – spiega Falzea – tutti gli apparecchi attualmente in uso per leggere i " libri elettronici" , con gli e-Book non c’entrano affatto. Mentre dunque anche l’hardware si mette al passo, è pronta per i PC una applicazione, " Microsoft Reader con ClearType" , che rende fruibile la nuova editoria già sul computer di casa. Con questa applicazione, il lettore dispone anche di strumenti per segnare le pagine del libro, evidenziare, prendere appunti, può ricorrere a un dizionario per risolvere dubbi sul significato di qualche parola e a una Library per archiviare e gestire un’ampia raccolta di volumi e di altri documenti.Secondo le previsioni della Microsoft, già entro un anno saranno disponibili sul mercato un buon numero di e-Book, così come i dispositivi per la loro lettura e questa autentica rivoluzione dell’editoria del Terzo Millennio produrrà scenari che in meno di un decennio muteranno radicalmente non soltanto il mondo dei libri ma anche quello della distribuzione e della fruizione dei giornali.A proposito di giornali, potrà accadere, per esempio, che abbonandosi sarà possibile non solo " scaricare" il quotidiano o il periodico sul proprio dispositivo di lettura (che nel 2002 si prevede pesi meno di mezzo chilo e non costi più di 99 dollari), ma si potrà averne anche una versione personalizzata con le notizie sugli argomenti preferiti e provenienti dalle zone che più interessano. E anche la pubblicità muterà sui giornali. Se infatti oggi è statica, sulle loro pagine " scaricate" nel dispositivo di lettura potrà invece diventare dinamica, essere un vero e proprio spot.Tornando ai libri, tanto per fare qualche esempio, finalmente i ragazzi potranno andare a scuola senza il peso di zaini colmi di volumi. Dizionari e libri di testo saranno nella memoria di un leggero dispositivo di lettura. Accadrà anche che i non vedenti, grazie a un programma di sintesi vocale, potranno ascoltare i libri scelti, e per quanto riguarda l’editoria per ragazzi, è facilmente immaginabile quante possibilità di suoni, immagini in movimento, interazioni offrono questi libri.Ma con l’affermarsi degli e-Book accadrà non solo che ogni titolo sarà sempre disponibile in catalogo e acquistabile on line nello spazio di un click ma avverrà anche che problemi quali tirature, magazzino, distribuzione, rese diventeranno per gli editori incubi del passato. Accadrà pure che le librerie dovranno di certo subire una radicale trasformazione. Mentre trionferanno sempre più quelle on line, le tradizionali dovranno ridurre gli spazi in proporzione con il minor numero di libri stampati " alla vecchia maniera" , che comunque resteranno (ma diventeranno una raffinata eccezione a " un’altra regola" ) e dovranno dotarsi di terminali attraverso i quali potersi collegare con i server delle case editrici per vendere gli e-Book ai clienti che si presenteranno con il loro dispositivo da " caricare" con i libri acquistati. Accadrà, infine, che proprio per il fatto che i volumi virtuali avranno costi copia bassi e saranno da dovunque reperibili on line, i Paesi più poveri potranno creare facilmente grandi biblioteche virtuali." Gli e-Book" conclude Fabio Falzea, " saranno il più grosso fattore di accelerazione della cultura dopo Gutenberg" . E con la minore richiesta di carta, serviranno anche a salvare molte foreste.
Autore: Luca Simonelli
Fonte:La Stampa