ROMA. Raffaello incontra Raffaello.

Raffaello incontra Raffaello‘ è l’evento espositivo che va in scena da oggi al 29 gennaio alla Galleria nazionale d’arte antica a Palazzo Barberini grazie al prestito eccezionale arrivato dal Museo Thyssen Bornemisza.
Uno di fronte all’altro, si osservano per la prima volta, e sembrano trapassarsi con il loro sguardo acuto, tutto giocato sulla vitalità penetrante degli occhi scuri. Da un lato il ‘Ritratto di giovane‘, dall’altro la ‘Fornarina‘, i due capolavori di Raffaello, legati da un’affinità psicologica, che si svelano in un inedito duetto. ‘Raffaello incontra Raffaello’ è l’evento espositivo che va in scena da oggi al 29 gennaio alla Galleria nazionale d’arte antica di Palazzo Barberini, grazie al prestito eccezionale arrivato dal Museo Thyssen Bornemisza di Madrid, nell’ambito di uno scambio tra le due illustri istituzioni culturali. ‘Ritratto di giovane’ di Raffaello, infatti, sbarca a Roma al posto del ‘Cristo e l’Adultera’ del Tintoretto volato al museo spagnolo per la mostra ‘Arquitecturas Pintadas’.
E per l’occasione la Soprintendenza speciale al polo museale romano fa festa. In omaggio ad un ‘incontro’ tanto a lungo sognato dalla critica e dagli studiosi, Palazzo Barberini sarà aperto oggi gratuitamente, offrendo un’intera giornata di visite guidate con storici dell’arte alla scoperta dei segreti dei due Raffaello, grazie al sostegno del Gioco del Lotto.
 Una domenica speciale  –  dice la soprintendente Rossella Vodret  –  e se sarà un successo contiamo di replicarla più spesso. L’obiettivo è di approfondire la conoscenza di questa straordinaria collezione’. Un patrimonio riscoperto grazie ai restauri. Solo
a giugno scorso si inauguravano le dieci sale del secondo piano con duecento dipinti, usciti per la prima volta dai depositi, databili tra la fine del Seicento e il Settecento. Percorso che si aggiungeva alle raffinate sale del piano terra e del piano nobile aperte nel 2010 dopo l’uscita di scena del Circolo ufficiali, salvando saggi di estro architettonico tra Bernini e Borromini, fino all’apoteosi del salone della ‘Divina provvidenza’ di Pietro da Cortona.
In tutto, oggi, si possono visitare trentaquattro sale con capolavori a partire dall’XI secolo, che ne fanno un museo paragonabile quasi al Prado di Madrid.
Vedere il ‘Ritratto di giovane’ accanto alla ‘Fornarina’ è una suggestione unica. ‘Entrambi risalgono all’ultima attività di Raffaello  –  racconta la direttrice Anna Lo Bianco  –  e il loro fascino deriva dalla sottile linea di mistero sul soggetto ritratto. Per la ‘Fornarina’, siamo di fronte alla fanciulla amata dall’artista. Nella tavola spagnola, al giovane rampollo di una grande famiglia’. La cronologia del quadro oscilla tra il 1518 e il 1519: sono state formulate varie ipotesi, e quella più verosimile attribuirebbe il ritratto a Pier Luigi Farnese (15031547), perché i dettagli dell’opera coincidono con l’inventario seicentesco del Conte Giulio Cesare Gonzaga di Novellara.
‘L’intensità di espressione del ritratto Thyssen ci induce comunque a immaginare una frequentazione tra il giovane modello e l’autore  –  riflette Lo Bianco  –  che ne coglie in pieno l’essenza della fisionomia e del carattere. Basta solo quello sguardo leggermente sfrontato di chi ha tutta la vita davanti’. E il soggiorno potrebbe regalare sorprese: ‘Per il ‘Ritratto di giovane’ si pensa ad un collaboratore  –  annuncia Vodret  –  io vedo una mano sola. Per questo vorrei chiedere alla Thyssen di poter effettuare indagine diagnostiche e fare luce sul capolavoro’. 

Fonte: Repubblica.it, Roma, 06 novembre 2011.

Autore: Laura Larcan

Fonte:La Repubblica