RAVENNA. L’incanto dell’affresco. Capolavori strappati da Pompei a Giotto da Correggio a Tiepolo.

La mostra, curata da Claudio Spadoni, direttore scientifico del MAR e da Luca Ciancabilla, ricercatore del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università degli Studi di Bologna e realizzata grazie al prezioso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, intende illustrare le vicende che negli ultimi tre secoli hanno segnato l’evoluzione tecnica e la fortuna critica della prassi estrattista: l’arte di distaccare le pitture murali. Protagonisti assoluti delle sale della Loggetta Lombardesca sono più di un centinaio di capolavori un tempo sulle volte, sulle pareti e sulle facciate dei più noti edifici sacri e profani della nostra penisola: decine e decine di affreschi trasportati a massello (cioè segati insieme al muro), strappati o staccati e poi condotti su tela, o su altri supporti, fra la seconda metà del Cinquecento e gli anni ottanta del Novecento, per la prima volta riuniti nella medesima sede espositiva.


Frammenti, scene intere, porzioni monumentali di alcuni fra i più straordinari cicli pittorici murali firmati da Giotto, Buffalmacco, Vitale da Bologna, Pisanello, Andrea del Castagno, Melozzo da Forlì, Bramante, Luca Signorelli, Perugino, Ercole de Roberti, Pinturicchio, Garofalo, Raffaello, Romanino, Correggio, Moretto, Pontormo, Giulio Romano, Niccolò dell’Abate, Lelio Orsi, Paolo Veronese, Ludovico e Annibale Carracci, Guido Reni, Domenichino, Guercino, Tiepolo. Un progetto innovativo che attraversa la storia della pittura murale italiana dai dipinti di Ercolano e Pompei a quelli realizzati da Giambattista Tiepolo nella Villa Valmarana a Vicenza, il tutto in un continuo confronto e rimando con la storia del gusto, del restauro, del collezionismo e della conservazione delle opere d’arte. Un racconto inedito, ancora completamente ignorato dal grande pubblico, presentato nei suoi momenti principali: dai masselli cinquecenteschi motivati da fini devozionali, passando per le esaltanti sperimentazioni sette-ottocentesche delle tecniche dello strappo e dello stacco, quando i primi estrattisti conducevano su tela gli antichi affreschi per salvaguardarli dal degrado e dalla distruzione, ma anche per tramutarli in quadri da galleria a disposizione del mercato antiquario italiano ed europeo, fino ai trasporti del secondo Novecento, quando venne a consumarsi la cosiddetta “stagione degli stacchi” e quella della “caccia alle sinopie”, i disegni preparatori che gli antichi maestri avevano lasciato sotto gli intonaci dipinti.

Orari:
fino al 31 marzo: martedì – venerdì 9-18; sabato e domenica 9-19; chiuso il lunedì
dal 1° aprile: martedì – giovedì 9-18; venerdì 9-21; sabato e domenica 9-19; chiuso il lunedì
La biglietteria chiude un’ora prima
Aperture festive 9-19: Pasqua, Lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno

Info:
Dal 16 febbraio al 15 giugno 2014
Costo del biglietto: 9,00 euro; Riduzioni: 7,00 euro
Ravenna, Museo d’Arte della città di Ravenna
Telefono: 0544 482356/482477 – Fax: 0544 212092
E-mail: info@museocitta.ra.it – Sito web: http://www.mar.ra.it

Autore: Renzo De Simone

Fonte:MiBAC – Ministero per i Beni e le Attività Culturali