Il restauro è «troppo invasivo». Scoppia la polemica al Louvre, dove due studiosi francesi si dimettono dal comitato scientifico (che conta venti membri) che segue il delicato restauro di uno dei capolavori di Leonardo da Vinci (1452 -1519), Sant’Anna, la Vergine ed il Bambino.
«Troppi rischi, c’è il pericolo di perdere i tratti disegnati da Leonardo», hanno messo nero su bianco i conservatori dell’arte rinascimentale Ségolène Bergeon Langle e Jean-Pierre Cuzin.
L’OPERA – L’opera leonardesca è un olio su tavola realizzata tra il 1510 e il 1513. Il restauro è durato diversi anni, ed è ormai prossimo alla conclusione. La presentazione al pubblico è in programma al museo parigino per il prossimo mese di marzo. Secondo Cuzin e Bergeon Langle, ex sovrintendente del dipartimento di pittura del Louvre l’uno e ex direttrice dell’Istituto nazionale del restauro l’altra, i metodi adottati per il restauro sono «troppo aggressivi», al punto che avrebbero alterato il dipinto così come lo si conosce da secoli. La pulizia «eccessiva» delle vernici ottenuta grazie a solventi particolarmente «forti», avrebbe intaccato il celeberrimo sfumato di Leonardo, rendendo i colori troppo brillanti.
«FERMARE IL RESTAURO» – Per i due studiosi bisogna fermare in extremis l’intervento in corso al museo di Parigi. Il primo allarme era stato lanciato ad ottobre da alcuni esperti sulla rivista Le Journal des Arts, che per primi avevano paventato «danni irreparabili» al dipinto.
Leonardo era particolarmente affezionato al Sant’Anna, che lo portò con sé nel suo ultimo viaggio in Francia. Da parte loro i responsabili del Louvre hanno respinto le preoccupazioni degli specialisti e hanno assicurato che l’opera dell’artista-scienziato del Rinascimento non corre pericoli.
Fonte:Corriere della Sera