Il bene è vincolato ai sensi del D.L. 29.10.1999 e ss., in pieno Parco Nazionale del Pollino, in S.I.C. IT9310025 e Z.P.S.IT9310303.
Quello che si vuole porre in risalto è il trattamento subito dal campanile e dalla roccia sovrastante il santuario per le quali si auspica un urgente restauro delle condizioni originarie.
In particolare si chiede:
– il ripristino della situazione originaria mediante colorazione opportuna e velata del campanile e, grazie alle tecniche di ingegneria naturalistica,
– della roccia.
Il santuario è stato danneggiato a causa della caduta di qualche detrito in seguito ad un incendio nel 2000 che ha interessato la rupe sovrastante.
Il campanile aveva una colorazione basale più scura al centro e bianca ai bordi. Negli anni 2003-2004 vennero effettuati dei lavori sulla roccia retrostante il santuario, che portarono alla ricopertura della roccia stessa mediante cemento o materiale sintetico. Lavori sul tetto del santuario (2004-2005) vennero eseguiti con asportazione del materiale originario.
Nel 2005 la cuspide grigia della torre campanaria viene colorata di azzurro. La roccia splende di un colore artificiale. In particolare il colore della cuspide in origine era grigio, poi nei lavori del 2005 è subentrata una colorazione azzurra mai vista, allora la gente ha
protestato ed allora è stata ridipinta di grigio.
La situazione attuale (2006).
La colorazione del tratto basale del campanile è ancora diversa da quella originaria. La roccia ha ancora un aspetto artificiale.
ItaliaNostra è intervenuta sulla questione. L’amministrazione di Papasidero si difende dicendo che sono state ottenute tutte le autorizzazioni per i lavori e che il campanile è stato dipinto secondo le direttive della Sovrintendenza ai Beni architettonici di Cosenza. La colorazione basale del campanile viene riferita come recente e per questo si è proceduto ad uniformare il tutto col rosa ed il bianco.
A Papasidero sta per nascere un Comitato Civico per la tutela del santuario e per chiedere il ripristino della situazione originaria. Verranno sensibilizzati gli enti mediante petizioni popolari, petizioni online, comunicati stampa con il sostegno di associazioni, riviste culturali, etc.
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Autore: Giovanni N. Roviello
Email: giovanni.roviello@excite.it