NICHELINO (To): Stupinigi non sarà destinata alle residenze.

Prima i fondi dell’accordo di programma per il recupero della Palazzina di Caccia rimasti nel limbo delle opere da definire, poi il furto clamoroso – e inestimabile – dello scorso anno in una delle notti più sventurate per il patrimonio culturale piemontese e adesso anche polemiche sul futuro. Negli ultimi giorni, in seno a una riunione sul Piano d’Area strumento che deciderà il futuro utilizzo del concentrico e delle cascine di Stupinigi, pare sia emersa la volontà della Soprintendenza di destinare tutto a residenze. O almeno cosi dice il sindaco di Nichelino Giuseppe Catizone dopo un breve confronto con il suo vice Franco Fattori presente all’incontro del 31 maggio in soprintendenza. Tutto nero su bianco, in una lettera inviata dal primo cittadino di Nichelino al soprintendente ai beni architettonici Francesco Pernice.

Residenze a Stupinigi? “Non se ne parla neanche – replica secco Catizone – è un’ipotesi surreale e diffamatoria”. Poi con più serenità prosegue: “Stupinigi è un territorio ricco di cultura per cui da anni, la mia città si batte su vari fronti e su cui abbiamo previsto anche una variante al piano regolatore. Certo è contemplata anche la possibilità di residenza per coloro – artigiani a agricoltori – che svolgono in loco la propria attività, ma mi è sembrato di capire che l’intenzione della Soprintendenza, a nome della dottoressa Daniela Biancolini, sia quella di destinare a residenza pura tutta l’area”. Il sindaco è arrabbiato, alterna toni pacati a improvvisi picchi di autentica ira: “Sarebbe – dice – un’offesa per la città intera che sia in termini di popolazione che di associazionismo culturale e civile ha sempre creduto nelle immense potenzialità della Palazzina per un rilancio turistico d’accordo, ma rispettando le peculiarità di inestimabile bene storico e culturale”. La lettera è stata spedita ieri, ma non è stata l’unica iniziativa che il sindaco ha intrapreso a fronte delle indiscrezioni trapelate nel confronto del 31 maggio scorso. Un’altra missiva è stata inviata al presidente della Regione Mercedes Bresso alla quale Catizone ha chiesto un incontro immediato per attivare un tavolo ad alto livello tra le parti al fine di salvaguardare un territorio che è patrimonio di tutto il Piemonte e non di Nichelino.

Oltre la cronaca recente, resta un’incredibile scia di infortuni per il gioiello juvarriano: il furto e l’accordo di programma -sottoscritto nel 2002 – che aveva stanziato decine di milioni di euro per la ristrutturazione completa della struttura dei quali solo un lotto partirà a breve, ne sono una testimonianza. Senza contare le difficoltà dell’Ordine Mauriziano che più volte hanno finito per attirare – indirettamente e involontariamente -un’attenzitoe negativa sui beni legati alla Palazzina di Caccia. II sindaco ha ancora voglia di chiarire il senso del suo discorso: “Diremo no senza alcun dubbio e con determinazione a qualsiasi mira speculativa sull’area di Stupinigi”.

Nel pomeriggio di ieri, il soprintendente ai Beni Architettonici Francesco Pernice, raggiunto telefonicamente, ha risposto in maniera lapidaria alle argomentazioni contenute nella lettera di Catizone: “Non mi risulta di questa volontà di residenzializzare le cascine. Appena rientrerò a Torino convocherò la dottoressa Biancolini per avere una spiegazione di quello che apprendo, oggi, con stupore”.

Autore: Giuseppe Legato

Fonte:La Stampa