Antichi guerrieri, arcieri, cavalieri e animali, insieme a forme e segni densi di magia e simbologia, sono i protagonisti delle steli, degli scudi e delle grandi e pittoresche Aure rupestri, cui si è dedicato negli ultimi anni.
Michele Circiello riporta in vita le tracce che l’uomo ha lasciato sulle pareti delle caverne migliaia di anni fa adoperando la tecnica dell’affresco su forme tonde come scudi o curve come mezzelune; mescola intonachino e polvere di marmo, colori ad olio e ad acqua, sabbia di fiume, colle e tessere di mosaico, bulloni e lastre di pietra del Gargano.
E quanto il fascino del promontorio del Gargano sia stato determinante per la fisionomia artistica di Michele Circiello non è difficile capirlo, se si considerano le tappe pittoriche, le motivazioni profonde di una ricerca interessante e coraggiosa.
La tematica delle opere del Circiello è originalissima e s’impernia sostanzialmente su una scelta specifica: l’ambiente naturale e l’uomo, che in questa realtà è vissuto, perfettamente integrato in essa.
E un punto d’arrivo, una meta raggiunta, ma anche la base per nuovi avvii, per ricerche più specifie, per fissare traguardi nuovi.
Nella Sala delle prigioni di Castel dell’Ovo, fino al 21 luglio, Michele Circiello espone quaranta lavori. Tracce di un passato lontano, rivisitato e riletto attraverso le suggestioni di frammenti ricomposti grazie ad emozionanti accostamenti di colori e materiali.
Circiello subisce il fascino dell’archeologia dell’Era Paleolitica e realizza opere che richiamano le magie di Altamira, il Gargano mitico, le cappelle rupestri della sua regione di origine, ma non solo.
Una pittura primitiva che indaga l’uomo, la storia, gli archetipi e rievoca antiche atmosfere con la solarità dei colori delle terre del Sud.
Al vernissage è stato anche presentato il volume ‘Archeologia del futuro. Opere 1971- 2007‘ ed. Bora di Bologna, con saggio critico di Martina Corgnati e alcune testimonianze di artisti e critici tra i quali Maurizio Vitello.
La mostra è a cura di Morra Arte Studio con il patrocinio dell’Assessorato alla cultura del Comune di Napoli.
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Fonte:Denaro.it