“L’Italia è l’unica grande esposizione universale, in tutti i borghi”.
A parlare è Vittorio Sgarbi, durante la presentazione del volume e dell’omonima mostra Nicola e Giovanni Pisano.
Le origini della scultura moderna, organizzata nell’ambito del progetto Expo Belle Arti promosso da Regione Lombardia in collaborazione con la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano e curata dal critico e ambasciatore per le Belle Arti della Lombardia Sgarbi, per la regia di Alberto Bartalini. Nella splendida cornice della chiesa di San Gottardo in Corte, a Milano, sono ospitati per la prima volta nove capolavori dei due grandi scultori del Medioevo provenienti dal Battistero di Piazza dei Miracoli a Pisa e prestati dal Museo dell’Opera Primaziale, che le ha custodite fino all’esposizione.
Mostra che ha fornito l’occasione a Vittorio Sgarbi per gettare uno sguardo critico, a tratti velato da un’ironia pungente, sul modo di intendere Expo e sulla difficoltà di riuscire a creare un percorso a stazioni che portasse all’apertura dei principali palazzi statali di Milano (Palazzo Litta e Palazzo Cusani, per esempio) “che consentissero di compensare la finzione che è Expo” e per mostrare la “bellezza universale” della cultura italiana, alla quale “tutto il mondo si è ispirato”.
E nello spazio semplice e ordinato della chiesa, ecco emergere in modo preponderante le sculture di Nicola e Giovanni Pisano, opere che, come sottolinea Sgarbi, hanno una straordinaria “forza espressiva”. A ricevere lo spettatore sono la Madonna con il Bambino e due Evangelisti. Poi si prosegue con gli altri due Evangelisti e i quattro Profeti, in un dialogo perfetto con l’ambiente che li avvolge. Tutte sculture sacre ma “potentemente umane – sottolinea Sgarbi nel suo saggio introduttivo al dialogo – in uno svegliarsi dal torpore della pietra nella imminenza dell’azione”.
Umanità che commuove nella dolcezza e nell’espressione di meraviglia dei volti e che è assolutamente moderna. L’iniziativa è stata sostenuta dal laboratorio di lavorazione robotica del marmo di Carrara di Gualtiero Vanelli, che ha anche realizzato una copia a grandezza naturale in marmo bianco di Carrara della Madonna col Bambino, che accoglie il visitatore nel cortile della chiesetta. È in questo contesto e con queste gemme della scultura che si iniziano a intravedere le due Expo sottolineate da Sgarbi, quella “del divertimento” e quella “dell’Italia vera”, dove si respira arte e cultura.
Autore: Sara Riboldi
Fonte: www.quotidianoarte.it, 28 set 2015