MILANO. A Palazzo Reale la mostra “Dentro Caravaggio”.

Dal 29 settembre 2017 Palazzo Reale di Milano ospiterà la mostra “Dentro Caravaggio”.
Proprio iI 29 settembre 1571 nasce a Milano Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, autore in poco meno di quindici anni di un profondo rinnovamento della tecnica pittorica caratterizzata dal naturalismo dei suoi soggetti, dall’ambientazione realistica e dall’uso personalissimo della luce e dell’ombra.
L’opera di Caravaggio è stata riscoperta e consacrata nel Novecento, grazie agli studi di Roberto Longhi che nel 1951 gli dedicò una mostra epocale nel Palazzo Reale di Milano. E Milano torna a omaggiare il grande artista con la mostra “Dentro Caravaggio”, sempre a Palazzo Reale: diciotto capolavori del Maestro saranno riuniti per la prima volta. Un’esposizione unica. La mostra presenterà al pubblico opere provenienti dai maggiori musei italiani e da altrettanto importanti musei esteri e per la prima volta le tele di Caravaggio saranno affiancate dalle rispettive immagini radiografiche che consentiranno al pubblico di seguire e scoprire, attraverso un uso innovativo degli apparati multimediali, il percorso dell’artista dal suo pensiero iniziale fino alla realizzazione finale dell’opera.
La mostra è promossa e prodotta da Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, in collaborazione con il MIBACT Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Il Gruppo Bracco è Partner dell’esposizione per le nuove indagini diagnostiche. L’allestimento sarà progettato da Studio Cerri & Associati. La mostra è curata da Rossella Vodret e coadiuvata da un prestigioso comitato scientifico presieduto da Keith Christiansen.
Saranno anche presenti in mostra alcuni selezionati documenti, provenienti dall’Archivio di Stato di Roma e di Siena relativi alla vicenda umana e artistica di Caravaggio, che hanno cambiato profondamente la cronologia dei primi anni romani e creato misteriosi vuoti nella sua attività. Mancano, infatti, notizie tra la fine del suo apprendistato presso Simone Peterzano nel 1588 e il 1592 quando compare a Milano in un atto notarile. Così come l’arrivo a Roma è documentato solo all’inizio del 1596 e dunque rimane misteriosa la sua vicenda in questi otto anni, non pochi per un pittore che ha lavorato in tutto meno di quindici anni.
Tra i musei e le collezioni italiane che partecipano alla mostra ricordiamo: Galleria degli Uffizi, Palazzo Pitti e Fondazione Longhi, Firenze; Galleria Doria Pamphilj, Musei Capitolini, Galleria Nazionale d’Arte Antica-Palazzo Corsini, Galleria Nazionale d’Arte Antica-Palazzo Barberini, Roma; Museo Civico, Cremona; Banca Popolare di Vicenza; Museo e Real Bosco di Capodimonte e Gallerie d’Italia Palazzo Zevallos, Napoli.
Tra i prestiti più prestigiosi dall’estero: Sacra famiglia con San Giovannino (1604-1605) dal Metropolitan Museurn of Art, New York; Salomé con la testa del Battista (1607 o 1610) dalla National Gallery, Londra; San Francesco in estasi (c.1597) dal Wadsworth Atheneum of Art di Hartford; Marta e Maddalena (1598) dal Detroit Institute of Arts; San Giovanni Battista (c.1603) dal Nelson­Atkins Museum of Art di Kansas City; San Girolamo (1605-1606) dal Museo Montserrat, Barcellona.
La tecnica di Caravaggio è stata oggetto di uno studio approfondito promosso dal MiBACT che, a partire dal 2009, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano e con l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, ha analizzato attraverso una importante campagna di indagini diagnostiche le ventidue opere autografe presenti a Roma: “Sono emerse così – afferma la curatrice Rossella Vodret – alcune costanti nelle modalità esecutive di Caravaggio, ma sono venuti anche alla luce elementi esecutivi inaspettati e finora del tutto sconosciuti: dagli strati di pittura sono affiorate una serie di immagini nasco. Inoltre è stato sfatato il mito che Caravaggio non abbia mai disegnato, dacché sono apparsi tratti di disegno sulla preparazione chiara utilizzata nelle opere giovanili”.

Autore: Sara Riboldi

Fonte: www.quotidianoarte.it, 6 giugno 2017