MANTOVA: Rubens Eleonora de’ Medici Gonzaga e l’oratorio sopra Santa Croce: pittura devota a corte.

La sala degli Arcieri di Palazzo Ducale ospiterà un’interessante rassegna Rubens, Eleonora de’ Medici Gonzaga e l’oratorio sopra Santa Croce: pittura devota a corte , nella quale sarà esposto per la prima volta un dipinto inedito di Rubens.

Il Palazzo Ducale di Mantova ospiterà dal 9 settembre all’11 dicembre 2005 un’interessante mostra dossier incentrata sul mecenatismo di Eleonora de’ Medici, duchessa di Mantova, e la pittura religiosa nel palazzo dei Gonzaga che interessa da vicino la produzione giovanile di Rubens in Italia.

Delle nove opere in mostra, sarà esposta per la prima volta l’importante ed inedita pala d’altare di Pietro Paolo Rubens rappresentante la Deposizione dalla croce (1602-1603), commissionata da Eleonora, moglie del duca Vincenzo I Gonzaga, per la cappella privata di Santa Croce riccamente decorata nel primo Seicento.

La scena del dipinto inedito si ambienta in una cupa atmosfera notturna: un’argentea luce lunare scivola sul lenzuolo che cinge il corpo di Cristo e sulle sue stesse membra livide e disarticolate, climax drammatico della composizione. La provenienza originaria della pala dall’oratorio superiore di Santa Croce è documentata in uno scritto del 1619 esposto in mostra, relativo alla chiesa di Santa Maria Assunta di Susano, per la quale il veronese Francesco Marcoleoni dipinse tra il 1611 e il 1614 una copia anch’essa presente in mostra e posta a confronto con l’originale di Rubens.

Per agevolare lo studio e la contestualizzazione di quest’opera, saranno affiancate altre composizioni giovanili come la Deposizione nel sepolcro (1603 circa) della Galleria Borghese di Roma, il Martirio di sant’Orsola (1604-1605) e la Famiglia Gonzaga in adorazione della Trinità (1605) del Museo di Palazzo Ducale di Mantova. Importante per la comprensione della produzione giovanile di Rubens è la pittura del suo maestro Otto van Veen, di cui saranno esposte per l’occasione due opere provenienti dalla Pinacoteca Nazionale di Siena. Un’altro oggetto d’arte della cappella di Santa Croce sarà il Salvator Mundi di Scipione Pulzone, raffinato oggetto di devozione della duchessa, così come il Crocifisso in bronzo fuso di Pietro Tacca e ora conservato nel Museo Diocesano di Mantova.Eleonora fu personaggio colto e raffinato, committente di arte sacra ma anche mecenate di poeti e letterati come Ercole Udine, Lucrezia Marinelli e Gian Battista Marino; l’importante ruolo che svolse nella vita di corte è rievocato dal suo ritratto, proveniente dalla Galleria Palatina di Firenze e dipinto in punta di pennello da Frans Pourbus. L’evento espositivo include inoltre una visita, anch’essa inedita, nei superstiti ambienti della tardo-gotica chiesa palatina di Santa Croce: fu privilegiato luogo di devozione e di decoro artistico da parte della famiglia Gonzaga per quasi tre secoli ma venne radicalmente trasformato nel tardo Settecento. Un recente restauro ha reso maggiormente apprezzabili le tenui tracce di decorazione fittile e lapidea che arricchivano questo prezioso scrigno d’opere d’arte, la cui struttura architettonica si ispirò probabilmente alla celebre Sainte – Chapelle di Parigi.

Autore: Matteo Colombo

Fonte:Exibart on line