La Fondazione Magnani Rocca dedica sino al 26 giugno la mostra intitolata «La follia del genio» al pittore e scultore Antonio Ligabue (Zurigo, 1899-Gualtieri, Reggio Emilia, 1965).
L’ampia antologica, composta da 150 opere, spazia dai celebri oli raffiguranti animali ai disegni e alle incisioni, fino ad alcune fragili sculture realizzate in argilla, materia che l’autore masticava per renderla più malleabile.
Lungo il percorso si individuano i maggiori soggetti raffigurati dal pittore che, ricorda Vittorio Sgarbi in catalogo, è caratterizzato da «assoluta istintività, nella sua arcaica complicità con la natura» e predilige un bestiario inserito in un teatro di violenza implacabile: questo sia per quanto riguarda le fiere esotiche e feroci sia per gli animali domestici dipinti continuativamente dalla fine della seconda guerra mondiale sino alla morte, anche se in mostra figura qualche esempio degli anni Venti e Trenta, quando Ligabue mette in scena un primitivismo più incerto.
L’appuntamento è curato da Augusto Agosta Tota ed è realizzato in collaborazione con Comune di Parma, Comune di Traversetolo e Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue e il contributo di Fondazione Cariparma e Cariparma Crédit Agricole.
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Fonte: Il Giornale dell’Arte numero 308, aprile 2011
Autore: Stefano Luppi
Fonte:Il Giornale dell’Arte