“Appello” per il ritrovamento dei dipinti ispirati al pittore ligure dalla sua “musa” Erminia Radion e anteprima sui contenuti della mostra Ottocento in salotto.
Nell’ambito della mostra “Ottocento in salotto. Cultura, vita privata e affari tra Genova e Napoli”, in programma a Genova, presso la Galleria d’Arte Moderna, dal 4 marzo al 4 giugno 2006 e organizzata da questa Soprintendenza in collaborazione con il Comune di Genova, con l’apporto della Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano e la segreteria di Palazzo Ducale e il contributo della Fondazione CARIGE, una sezione sarà dedicata alla vicenda biografica del pittore ligure Benedetto Musso (1835-1883), e in particolare alla sua romantica e travagliata storia d’amore con la napoletana Erminia Radion.
A soli diciassette anni e forse a causa di una precedente delusione amorosa, la bellissima giovane aveva accettato il matrimonio con il ricco commerciante di origine laiguegliese, Giovanni Maglione, all’epoca quasi settantenne: la differenza di età tra i due, infatti, superava i cinquant’anni.Rientrato in Liguria intorno al 1870, dopo un lungo periodo di attività commerciale svoltasi con fortuna nel capoluogo partenopeo, questi portò con sé la splendida moglie, con cui risiedette tra Laigueglia e il castello di Bastia di Albenga.
La presenza di Erminia a Laigueglia, località da cui anche Benedetto Musso proveniva, suscitò nell’artista una travolgente passione: a lei che, per complesse ragioni parentali, pur avendo dieci anni di meno era sua prozia, egli dedicò infatti una serie di piccoli ma splendidi dipinti di toccante lirismo.
Alcuni di essi saranno presentati in mostra, ma, poiché una gran parte degli stessi oggi risulta purtroppo dispersa in collezioni private, la Vostra collaborazione al ritrovamento di questa particolare produzione pittorica dell’artista risulta di fondamentale importanza.
Attraverso la consultazione dei cataloghi di alcune esposizioni dedicate a Benedetto Musso da alcune gallerie d’arte genovesi a partire dagli anni Sessanta del Novecento, si sono infatti individuate numerose opere raffiguranti Erminia Radion, deliziose immagini in cui la giovane amata, facilmente riconoscibile, compare di volta in volta in contesti naturalistici che rimandano ai luoghi teatro della tormentata vicenda amorosa, destinata purtroppo a un triste esito.
Un anno dopo la morte dell’anziano marito, Benedetto potè coronare il suo sogno sposando Erminia; ma ben presto la donna, desiderosa d’indipendenza e poco disponibile ad accettare sia la gelosia di lui, che l’ostilità dell’ambiente laiguegliese, fuggì a Napoli, da sola e incinta, per ricongiungersi a colui che l’aveva amata perdutamente soltanto poco tempo prima della sua prematura scomparsa: nel 1883, infatti, e a soli quarantotto anni, Benedetto Musso si spegneva a Laigueglia, stroncato da un male incurabile.
La mostra “Ottocento in salotto” (catalogo Artout Maschietto Editore, Firenze) racconterà una storia familiare, quella dei Maglione, emblematici rappresentanti dell’alta borghesia di fine Ottocento, e avrà come sfondo due grandi città italiane, Genova e Napoli: una vicenda di interessi culturali vasti e originali indissolubilmente intrecciati con le vicende biografiche dei suoi protagonisti, Benedetto Maglione, napoletano di origine ligure e sua moglie, la genovese Teresa Oneto.
Sarà un invito a entrare in un “salotto” di quel tempo, nel quale saranno radunati per l’occasione quadri e sculture dei maggiori protagonisti dell’arte ligure e meridionale dell’epoca, accanto a ceramiche e porcellane antiche, incunaboli e libri rari, spartiti, manoscritti musicali e riviste d’epoca, abiti e suppellettili femminili.
Uno spazio particolare sarà dedicato, come si è detto, alla vicenda di Benedetto Musso per lo stretto rapporto che i Maglione ebbero con quest’artista. Una relazione di parentela – discendevano tutti da un’antica famiglia del borgo ponentino – che lo sostenne nel momento della sua prima affermazione, mentre, appunto, il suo percorso biografico, grazie all’incontro con Erminia Radion, si intrecciava più strettamente con quello di questi suoi mecenati.
La sezione non è dunque concepita come una rassegna monografica sull’artista, ma si limita ad affrontare un particolare aspetto della sua opera: ne resteranno escluse, pertanto, le opere esterne al rapporto con la famiglia Maglione e quelle che non si riferiscono direttamente a questo “ciclo amoroso”.
Chiunque desideri rispondere a questo “appello”, che vi saremmo grati se poteste lanciare al più presto (dato che l’apertura della manifestazione è ormai vicina), potrà farlo rivolgendosi a: Dott.ssa Caterina Olcese Spingardi (funzionario della Soprintendenza e curatrice dell’esposizione), tel. d’ufficio 010-27051, diretto 010-2705210, e-mail: arti.ge@libero.it
OPERE DEL PITTORE BENEDETTO MUSSO (1835-1883), DA RITROVARE:
-Signora in giardino, olio su carta, cm 25 x 20
-Sotto il parasole rosso, olio su tela, cm 25 x 24
-Conversazione sul prato, olio su carta, cm 13 x 21
-Passeggiata nel frutteto, olio su carta, cm 25 x 30
-L’ozio degli innamorati, olio su tela, cm 49 x 48
-Passeggiando sulla riva, olio su tela, cm 50 x 78
-Paesaggio notturno, olio su tela, cm 35 x 55
-Prato assolato, con figure femminili, olio su carta, cm 21 x 27
-Figura nel parco di villa Musso, olio su carta, cm 25 x 15
-Sosta sugli scogli
E FORSE ANCHE:
-Signora con parasole sulla riva del mare, olio su tavola, cm 26 x 16
-Donna in riva al mare, olio su carta, cm 10 x 19
(di cui non sono mai state pubblicate immagini).
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