FIRENZE. Santa Croce e il suo pubblico.

L’indagine si è svolta per fornire dati sulle caratteristiche demografiche dei visitatori del Complesso di Santa Croce, sulla tipologia della loro visita, ma anche sulle motivazioni ed i processi affettivi e sensoriali sottesi all’esperienza di fruizione artistica, per riflettere sulla dimensione della variabilità, per conoscere quanto vari una caratteristica, ad esempio l’età o il grado di istruzione o la capacità di emozione, per approntare strumenti informativi adeguati alle varie caratteristiche ed esigenze dei visitatori. Infatti, lo sforzo dei responsabili dei musei, chiese, monumenti, è quello di tendere a soddisfare i bisogni della grande maggioranza dei visitatori; ne consegue che tutta la scala lungo la quale si collocano le entità o i valori delle caratteristiche individuali merita di essere oggetto di attenzione critica.
Nel 2002, tra la Basilica e le aree attigue dei chiostri e del museo dell’Opera, venne aperto un collegamento che ha permesso di restituire ai visitatori una dimensione assolutamente inedita per ricchezza e significato dell’intero storico complesso francescano.
Questo ha comportato la necessità di ripensare anche le ordinarie esigenze di gestione, affrontando problematiche assolutamente nuove: dalle esigenze di presidio di un’area vasta ed articolata alla messa a norma ed in sicurezza dell’intero immobile, dalla necessità di provvedere ai grandi interventi di manutenzione e restauro al consentire, comunque, le visite, dal porsi obiettivi di adeguato supporto al pubblico alla qualificazione dei servizi e dell’accoglienza.
Un’attenta osservazione dei comportamenti e delle risposte del pubblico dei visitatori può offrire, sulla base di un’analisi complessiva e non frammentaria, ipotesi praticabili di valorizzazione di Santa Croce, con l’obiettivo primario di una restituzione del luogo ad una unitarietà di rapporto tra contenitore e contenuti, tra opere che stanno in relazione con un contesto di funzioni e di storia e che non possono essere “vissute” solo attraverso l’apprezzamento del loro valore artistico. In questa ottica stanno i progetti che pongono come priorità il tema dell’ospitalità come categoria in grado di
assorbire quelle più passive di presidio, sorveglianza, vigilanza.
Il fine ultimo della ricerca è stato l’utilizzo dei risultati dell’indagine per offrire una migliore accoglienza del pubblico da parte dell’Opera di Santa Croce, con particolare considerazione dei profili culturali e psicologici che caratterizzano i diversi visitatori.
La ricerca è stata diretta da un gruppo di coordinamento costituito per l’Opera di Santa Croce da Giuseppe de Micheli, per il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Firenze da Andrea Smorti, Enrica Ciucci e Fulvio Tassi, per la IAAP da Graziella Magherini, per il Centro Studi Auxologici da Ivan Nicoletti, e presieduto da Graziella Magherini. La rilevazione dei dati è stata coordinata da Enrica Ciucci (ricercatrice del Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Firenze) e da Graziella Magherini (psichiatra psicoanalista. Presidente dell’International Association for Art and Psychology, IAAP).
La ricerca è stata effettuata in due periodi: dal 29 novembre al 19 dicembre 2010, esclusa la giornata festiva dell’8 dicembre, da considerarsi periodo di bassa stagione e dal 2 maggio al 4 giugno 2011, periodo di alta stagione.
I questionari compilati al termine della visita sono stati circa il 50% di quelli consegnati all’ingresso, che sono stati complessivamente 1461.
I risultati della ricerca ci propongono una lettura del tutto simile a quanto era stato osservato in due studi sui visitatori della Galleria degli Uffizi effettuati da alcuni di noi, l’uno molti anni fa, nel 1979, e l’altro negli anni 2009 – 2010. Il visitatore-tipo venne definito, in quest’ultima indagine, come “un soggetto di età compresa fra i 20 e i 30 anni, laureato, che visita il museo da solo, senza guida né supporti elettronici, e appartiene a una particolare categoria di persone, quelle che amano visitare le città d’arte e i musei, anche ripetutamente, e che provano particolari sensazioni ed emozioni di fronte ad alcune opere d’arte.” (G. Magherini, Il Museo e il suo pubblico. Paradossi del visitatore, Roma 10 Sett. 2011).

Info:
Sillabarte di Elisa Bonini info@sillabarte.it – Mob: 333 6729563

Link: http://www.santacroceopera.it

Allegato: S. CROCE E IL SUO PUBBLICO.pdf