FIRENZE. Gli affreschi dei Buonomini restaurati dall’Ente Cassa.

Ci sono persone che non allungano la mano per chiedere aiuto nemmeno se hanno fame. Da più di 500 anni a Firenze c’è un’associazione che opera nella massima discrezione per loro, i «poveri vergognosi».
Un tempo erano quelli che mettevano una candela alla finestra (da qui pare fosse nata l’espressione «essere ridotti a un lumicino»), oggi portano una busta dentro la cassetta delle lettere nella sede della Congregazione dei Buonomini di San Martino.

Proprio lì, ieri, è stato inaugurato il restauro del ciclo pittorico «Le sette opere della misericordia», affrescato dagli artisti della bottega del Ghirlandaio intorno al 1480.
L’intervento, secondo quanto ha spiegato Laura Lucioli, è servito a restituire all’opera il suo splendore originario: «Dissesti della struttura architettonica avevano danneggiato la superficie affrescata», a tratti i colori risultavano deteriorati per infiltrazioni e polveri. Grazie al restauro, finanziato con 45.000 euro dall’Ente Cassa di risparmio di Firenze, è stato possibile recuperare la «tersità» come ha detto Cristina Acidini del polo museale di Firenze.
Tema dei dipinti è la raffigurazione delle attività di sostegno e assistenza nei confronti delle famiglie cadute in miseria che, dal 1441 (anno della sua fondazione) la Congregazione dei Buonomini ha continuato a portare avanti.

Fonte: La Repubblica.it, Firenze, 05-09-2011

Autore: Laura Montanari