Dal 2 al 16 aprile 2005, alla FONDAZIONE PEANO – Corso Francia, 47 – 12100 Cuneo
Info: tel. 0171 603649 – 339 7328374
E-mail: fondazionepeano@cnnet.it – URL: http://ww.fondazionepeano.it
L’esposizione d’arte, itinerante tra le Regioni Piemonte (lo Studio di Comunicazione ZEPPELIN 36 e l’Azienda Infogest di Torino, la Fondazione Peano a Cuneo) ed Abruzzo (la Galleria d’Arte “L’Acquario” di Giulianova (TE), propone il lavoro di ricerca artistica, ormai più che venticinquennale, di MARCELLO CORAZZINI, residente ed operante a Torino (Piemonte) e CLAUDIO TOTORO, residente ed operante a Pescara (Abruzzo).
Orario: da martedì a sabato 16–19, ingresso libero
Catalogo: ZEPPELIN 36 – Stampa: Tipolitografia T.C.G. – Torino – Curatori: Paolo Messerklinger, Paola Malato, Enrico Perotto – Genere: arte contemporanea, personali.
L’esposizione presenta i due artisti, Marcello Corazzini e Claudio Totoro, a paragone, attraverso un percorso di visita alle loro più significative realizzazioni compiute nell’arco di venticinque anni di sodalizio amichevole.
Corazzini (già invitato nel 2002 alla terza edizione della mostra Nove scultori piemontesi a Cuneo proposta dalla Fondazione Peano, nel cui giardino museale è esposta in permanenza l’installazione intitolata Attesa di Odisseo – Sospesa) è ideatore di sculture regolate da principi compositivi d’orientamento geometrico astratto e tendenti a ricercare una condizione di pura spazialità architettonica. Nelle sue strutture marmoree e metalliche dai volumi nitidi, compatti, curvilinei o rettilinei e insieme nettamente profilati, si colgono alcuni aspetti concettuali dell’essere degli individui nel mondo, quali quelle di portare, di appoggiarsi, di fronteggiare, di incurvarsi e adattarsi agli aspetti esteriori di altri corpi, di stare sospesi e di essere portati.
Totoro è autore di opere eseguite in materiali poveri assemblati, oltre che di legno, marmo, ottone e bronzo, non di rado in associazione a forti contrasti coloristici. La mostra documenta i passaggi tematici e le cesure concettuali che l’artista ha vissuto nel tempo, svelando le motivazioni interiori che lo hanno spinto a svolgere sempre nuove esperienze di sperimentazione visiva, sia agendo, talora contemporaneamente, con i linguaggi espressivi della pittura, della scultura e della fotografia, sia scegliendo di percorrere i territori delle suggestioni mitiche ancestrali, delle fantasticherie ludiche e stranianti, della surrealtà che seduce con atmosfere intrise di homour noir e che permette al suo subconscio di rivelarsi attraverso il baluginare di un pensiero visivo spontaneo.