Cividale del Friuli è in festa per il ritorno in Duomo, dopo sette anni di lungo e difficile restauro, del Cristo Crocifisso. Opera lignea importantissima non solo per i cividalesi ma un po’ per tutta la comunità cristiana.
Grazie al restauro è stato anche possibile ridatare l’opera. Il pensiero era – infatti – che il grande manufatto di circa due metri e mezzo di altezza risalisse al 1400, in realtà si è scoperto che è databile intorno alla fine del XII secolo.
Le sue dimensioni fanno pensare che, anticamente, fosse collocato pendende dall’arco trionfale oppure si ergesse sull’iconostasi della chiesa. Sicuramente appartiene ad un periodo storico particolare; commissionato probabilmente dal Patriarca Pellegrino II nel Duecento perché un terribile incendio aveva distrutto il Duomo intero.
Il crocifisso, che però non è ancora completo visto che risulta essere ancora ‘orfano’ della corona regale che un’orafo sta ancora realizzando e che a breve sarà posta sul Cristo «perché non è un Cristo solo dolente, ma è anche un Cristo trionfante» come ha sottolineato il parroco di Cividale monsignor Livio Carlino, è stato posto in una parete laterale del Duomo.
«Merita essere visto e contemplato perché di fronte a un oggetto come questo non c’è altro atteggiamento che la contemplazione nella sua sofferenza e nella sua signoria.
Merita fermarsi seduti, o come ha detto l’Arcivescovo di Udine mons. Andrea Bruno Mazzocato che lo ha benedetto solennemente, inginocchiarsi davanti a questo Cristo per lasciarsi illuminare e guidare dalla sua presenza e dalla sua grazia».
Fonte: La Vita Cattolica.it, 14/07/2012