CATANZARO. BerlinOttanta. Pittura irruente.

Qual era la situazione artistica berlinese nel decennio che si concluse il 9 novembre 1989 con l’abbattimento del Muro di Berlino e la «fusione» tra Ovest ed Est della Germania e la conseguente scomparsa della Cortina di Ferro?
Lo indaga la rassegna «BerlinOttanta. Pittura irruente» appena inaugurata al Marca (sino al 9 ottobre, a cura di Alberto Fiz, catalogo Electa).
Una selezione di 70 opere di grandi pittori, insieme ad altri meno noti (Georg Baselitz, Rainer Fetting, Karl Horst Hödicke, Bernd Koberling, Markus Lüpertz, Helmut Middendorf, Salomè, Bernd Zimmer) provenienti da istituzioni e raccolte pubbliche e private italiane e straniere permette di ricostruire in particolare l’attività di Fetting, Middendorf, Salomè e Zimmer che nel 1977 avevano aperto la Galerie am Mortizplatz, uno spazio autogestito da cui sono uscite alcune delle sperimentazioni pittoriche più interessanti per l’epoca: approccio molto sensibile alla realtà quotidiana, soprattutto al mondo dei media, della cultura punk e della musica rock, insieme ai richiami per la pittura espressionista tedesca.
I tedeschi, insieme all’Italia dove tra il 1979 e il 1980 Achille Bonito Oliva illustra la Transavanguardia italiana a cui gli autori esposti al Marca qualcosa devono, sviluppano una nuova attenzione per la pittura e il loro tempo: «Non eravamo pittori punk, dissero i “Moritz boys”, ma certamente la musica risuonava ovunque nelle nostre opere. Eravamo sempre nei luoghi dove accadevano eventi eccitanti».
Una delle sezioni più interessanti della mostra è quella curata da Andrea La Porta che ha scelto 20 rari cortometraggi sperimentali di Middendorf e alcuni video e film di Julian Rosedeldt, Alva Noto e Ryuichi Sakamoto.
«Il titolo pittura irruente, spiega Alberto Fiz, prende spunto dalla mostra del 1980 “Heftige Malerei” con cui i berlinesi si presentarono ed è una definizione di poetica. Insieme ai pittori italiani della Transavanguardia, i tedeschi passano da una dimensione ideologica a una soggettiva».
L’allestimento della rassegna, al primo piano e nel seminterrato appare un poco «squilibrato»: alle sale con splendide opere della prima parte della rassegna («Die Domenkronung» 1983 e «Grun tiger» 1989 insieme ai cortometraggi di  Middendorf su tutti) non corrisponde una bilanciata esposizione nella seconda parte.

Info: tel. 0961746797.

Autore: Stefano Luppi

Link: http://www.museomarca.com

Fonte:Il Giornale dell’Arte on line