Dopo i precedenti successi delle retrospettive dedicate a Marc Chagall, a Monet e agli Impressionisti attivi in Normandia, ora un’altra grande mostra inaugura la stagione espositiva astigiana: I Macchiaioli. L’avventura dell’arte moderna, sarà visitabile fino al 1 maggio 2022 a Palazzo Mazzetti di Asti.
Si tratta di un’esposizione imperdibile perché, attraverso un corpus di oltre 80 opere, presenta alcuni capolavori dell’arte dell’Ottocento italiano, fra dipinti celebri e opere meno note mai esposte prima, in gran parte provenienti dalle più prestigiose collezioni private europee. Curata da Tiziano Panconi, è realizzata dalla Fondazione Asti Musei in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, la Regione Piemonte e il Comune di Asti, gode del contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, è organizzata da Arthemisia, con la collaborazione del Museoarchives Giovanni Boldini Macchiaioli di Pistoia e vede come sponsor Gruppo Banca di Asti.
Formatosi a Firenze nelle sale del Caffè Michelangelo, a partire dal 1855-‘56, il gruppo dei Macchiaioli nacque come reazione all’inerzia concettuale e formale delle accademie e in parallelo ai fermenti ideologici del Risorgimento. Il movimento macchiaiolo affermava la teoria della “macchia’’: macchie di colore, distinte, accostate o sovrapposte ad altre macchie di colore, erano gli elementi costitutivi di piccoli quadretti di estrema sintesi, nei quali erano tracciate puntualmente le forme e i profili sebbene privati di ogni particolare descrittivo, ma puramente espressivo.
La gran parte degli artisti attivi in Toscana fra il 1875 e il 1885, aderirono a queste nuove ricerche formando una vera e propria scuola che, svincolata dagli obblighi delle committenze nobiliari o regie, assunse l’onere di rappresentare la realtà così come si presentava agli occhi dell’artista, chiamato dal comune senso civico risorgimentale e dall’amor patrio a fotografare la vita delle classi più disagiate, sovente impegnate nel duro lavoro dei campi o in quelli più umili nelle città.
“Per la prima volta ad Asti sono presenti gli esponenti più significativi della pittura “a macchie”, tra cui Telemaco Signorini, Silvestro Lega, Cristiano Banti, Odoardo Borrani e Giovanni Boldini”, afferma Mario Sacco, Presidente Fondazione Asti Musei che gestisce i musei, i siti archeologici e monumentali della città.
“Le tele esposte ci conducono in paesaggi assolati e fanno rivivere atmosfere, sogni, paesaggi ed emozioni che esprimono il legame tra l’uomo e la terra, che dava la vita e custodiva le radici delle generazioni”.
Progettata per mettere a confronto fra loro i capolavori della “macchia” (1856-1868) e del naturalismo toscano (1865-1900), la mostra propone una narrazione visiva dalla nascita all’evolversi e al concludersi dell’esperienza artistica dei Macchiaioli e del loro entourage, dal 1856 fino al ‘900 inoltrato.
Si possono ammirare opere quali Mamma con bambino (1866-67) di Silvestro Lega, Tramonto in Maremma (1900-05) di Giovanni Fattori, Bambino al sole (1869) di Giuseppe De Nittis, accanto a Alaide Banti sulla panchina (1870-75) di Cristiano Banti, Una visita al mio studio (1872) di Odoardo Borrani e Signore al pianoforte (1869) di Giovanni Boldini.
Info:
I macchiaioli – l’avventura dell’arte moderna, fino al 01/05/2022
Autori Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Silvestro Lega, Giuseppe De Nittis, Cristiano Banti, Giovanni Boldini, Odardo Borrani
PALAZZO MAZZETTI. Corso Vittorio Alfieri 357 – Asti – Piemonte
Editore SKIRA
Autore: Claudia Giraud
Fonte: www.artribune.com, 27 nov 2021