UDINE. Quasi 60 opere e dieci aree espositive: inaugurata “Insieme”, la mostra a Casa Cavazzini.

Il cuore della città si apre per ospitare in uno dei luoghi più belli di Udine, Casa Cavazzini, la mostra curata da don Alessio Geretti, dal titolo “Insieme”. Ieri l’inaugurazione e il taglio del nastro alla presenza del Ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, del presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Piero Mauro Zanin, dell’assessore alle Attività produttive e Turismo della Regione Fvg, Sergio Emidio Bini, del dirigente del servizio Cultura e Istruzione del comune di Udine Antonio Impagnatiello, del prefetto di Udine Massimo Marchesiello, del sindaco di Udine Pietro Fontanini, dell’assessore alla Cultura del Comune di Udine, Fabrizio Cigolot, dell’assessore alle Attività produttive Turismo e Grandi eventi, Maurizio Franz e di Vania Gransinigh, conservatrice responsabile di Casa Cavazzini.
Sono 56 i capolavori in mostra, tra cui opere di de Chirico e Guttuso, visitabili fino al 16 luglio.
«Spetta a me gettare un po’ di scompiglio – ha annunciato don Geretti prima del taglio del nastro – e aprire la campagna elettorale a favore della parola “eleggere”, dal latino “eligo”, che ha a che fare con l’innamorarsi di qualcosa che si è scelto. E allora scegliamo la bellezza e il pensiero che ci confortano. La mostra ha come tema i legami che fanno vivere, la passione con cui superiamo solitudini e distanze. Una meditazione d’arte per passare da un uomo smarrito nell’incomunicabilità a un uomo ritrovato nell’intersoggettività».
«Sono molto felice di essere qui come rappresentante del Governo – ha commentato Luca Ciriani – ma anche come appassionato d’arte e amico di don Alessio. Merito suo se così tante opere sono arrivate qui. Udine si pone al centro dell’Europa grazie a questa mostra che sarà motivo per i visitatori di avvicinarsi anche alle altre bellezze artistiche e architettoniche della città. Con questa esposizione la città del Tiepolo dà la mano ai pittori contemporanei».
«Dopo gli oltre 50 mila visitatori dell’esposizione “La forma dell’infinito” – ha segnalato il primo cittadino di Udine Pietro Fontanini – una nuova mostra nel nostro museo d’Arte moderna e contemporanea, Casa Cavazzini. Ringrazio gli amici di Illegio, il gruppo di San Floriano e il curatore don Alessio grazie ai quali questa grande mostra è possibile».
Dieci le sale espositive allestite al secondo piano di Casa Cavazzini, per far scoprire al visitatore le esperienze fondamentali di contatto con sé stessi con l’altro. La meditazione su distanze, solitudini, misteri, prende le mosse dal genio di Salvador Dalì, con un quadro che, svela lo stesso don Geretti, «non esce mai dal museo teatro, la Fundacio Gala-Salvador Dalì». Il pittore si ritrae di spalle mentre dipinge la moglie Gala vista di spalle ed eternizzata da sei cornee virtuali provvisoriamente riflessa da sei veri specchi. Un olio su tela del 1972-73 «in cui il pittore sembra dire: dopo una vita intera di intese e alchimie condivise, di te non conosco ancora tutto», ha approfondito don Geretti.
Ma la mostra che vede coinvolti musei e collezionisti di otto paesi d’Europa quali Austria, Croazia, Francia, Italia, Polonia, Spagna, Inghilterra e Ungheria è anche un viaggio dentro sè stessi, un’occasione per rivedere la propria vita, i momenti, le figure, gli abbracci, i dolori più importanti. Basta considerare i passi, le sezioni che identificano ciascuna sala: solitudini, amore, sangue, prossimità, conflitti, il cielo, smarrirsi, ritrovarsi.
L’opera più distante nel tempo è del 1851, la più vicina del 1992. Particolarmente significative le opere che richiamano al luogo eletto per la nascita delle relazioni: ovvero il mondo dell’infanzia, degli amici del cuore, della scuola. Potentissimo, sembra di sentirle le urla di protesta de “Le donne degli zolfatari di Lercara durante uno sciopero”, quadro di Renato Guttuso del 1953.
Una sorpresa “Formazione rocciosa. Monte di Sodoma” di Mirko Basaldella proveniente dalla casa di Beverly Hills di Dino De Laurentiis, opera mai vista appena ricondotta in Italia, posta solo qualche tela prima del russo Kandinskij e del suo “Rosso in forma appuntita”.

Autore: Fabiana Dallavalle

Fonte: www.messaggeroveneto.gelocal.it, 19 feb 2023