Gennaro D’Orio. Capability, a Napoli il Festival che parla ai giovani di disabilità.

“Capability Festival” a Napoli, una città sempre più aperta al territorio tra mostre, proiezioni, incontri, aperitivi, dibattiti, visite guidate sulla disabilità nell’età contemporanea, per accendere su questa i classici riflettori e parlarne con un linguaggio contemporaneo, fuori dagli stereotipi.
In occasione del significativo evento, nato da un’idea dell’assessore al Welfare Luca Fella Trapanese, in programma dal 16 al 20 ottobre e giunto quest’anno alla sua terza edizione, si farà comunicazione positiva sulla disabilità, grazie “a un contenitore speciale di iniziative che punta a cambiare la prospettiva della disabilità guardando alle specifiche capacità dei singoli”, da considerare, si sottolinea, non un problema ma come risorsa per l’intera comunità.
La rassegna è stata presentata, mercoledì mattina 25 settembre, dal sindaco Gaetano Manfredi e dall’assessore Luca Fella Trapanese, con l’intervento del presidente della commissione Welfare Massimo Cilenti e dei rappresentanti degli enti e delle associazioni coinvolti.
Il primo obiettivo del Festival è parlare innanzitutto ai giovani, in particolar modo agli studenti che, si spiega, più facilmente riescono a modificare il loro POV (Point of view), ispirati come sono da un uso intelligente che dei social si può fare. E’ nata così la formula del “Capability” (capacità, abilità, saperne di più), rivolta alle scolaresche, con migliaia di followers capaci, appunto, di catturare l’attenzione dei ragazzi loro coetanei, mediante slang simili e linguaggi innovativi, positivi nella narrazione della disabilità.
Tanti, gli ospiti di quest’anno: la bookstagrammer neurodivergente Erika Bosello; la ballerina autistica ad alto funzionamento RED; Alessandro Coppola, fotomodello napoletano, di recente autore del libro “Le mie orecchie parlano”; l’autore Francesco Cannadoro, papà caregiver di Tommi, animatore del profilo Instagram diariodiunpadrefortunato; il romanziere sibling Giacomo Mazzariol, autore di “Mio fratello rincorre i dinosauri”, diventato anche un film, che racconta la storia sua e di suo fratello Giovanni, che ha un cromosoma in più; Emanuela Masia, attrice, insegnante, podcaster (autrice e voce di “Fuori norma”), a cui capita, come lei stessa si descrive sui suoi profili social, di “autistica e di avere una doppia disabilità genetica”.
I temi affrontati: la mattina nelle scuole, saranno poi oggetto di approfondimento, il pomeriggio, al Maschio Angioino, con esperti, rappresentanti del terzo settore, dell’università, delle famiglie protagoniste di storie, di personaggi del mondo della cultura e della comunicazione, la collaborazione dell’Ente Nazionale Sordi che fornirà il servizio di interpretariato LIS (Lingua italiana dei segni), mentre per la parte tecnica ci si avvale del contributo di Gabbianella Club.
<<Questa iniziativa, ha commentato tra l’altro il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, rappresenta una tappa importante di un percorso che l’Amministrazione comunale, con l’assessore Trapanese, sta portando avanti per mettere i temi della disabilità al centro dell’agenda politica del Comune. Il festival è un’occasione di condivisione, di dibattito e di discussione per scegliere politiche e percorsi condivisi per essere al fianco delle persone speciali, per le quali abbiamo grande attenzione>>.
“Il Capability Festival, ha affermato l’assessore Luca Fella Trapanese, rappresenta una grande opportunità di parlare in chiave moderna di disabilità. Lo facciamo con strumenti attuali per arrivare soprattutto ai giovani, anche grazie alla presenza di influencer di fama nazionale. Partiamo dalle capacità di ognuno di noi per raccontare quello che ognuno è in grado di fare. In questo modo cerchiamo di formare la società, spiegando che la disabilità non è un problema, ma può essere una grande opportunità. Abbiamo la fortuna di lavorare con tutti i musei della città grazie ad Open House e con il gruppo scientifico dell’Università Federico II che si occupa della sindrome di down: ci sarà un convegno importante con scienziati e famiglie. Inoltre, affronteremo due temi importanti come l’autismo e l’impegno di caregiver e sibling”.
Giuseppe Gargiulo, della Apple Academy, ha chiarito : “Attraverso uno studio, abbiamo capito che i non vedenti hanno un senso dello spazio più sviluppato, grazie al quale riescono a formare una rappresentazione spaziale del mondo più accurata. La nostra app PARTS si focalizza proprio su questa particolarità e permette a queste persone, attraverso un cellulare, di esplorare le opere d’arte formando nella propria mente un modello più accurato di quanto sia possibile con le audioguide”.
Finalmente certi sogni diventano pregevole realtà.

Autore: Gennaro D’Orio – doriogennaro@libero.it